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Gestione del risparmio, nel settore non decolla l’Ai


Economia

di Angelo Vitale





Il recente Salone del Risparmio ha evidenziato un singolare paradosso, un fenomeno che risulta assai marcato nell’analisi dell’Ai quale modello di intervento nel settore della gestione del risparmio nel nostro Paese. In particolare, da una ricerca Ey emerge che l’Ai è ancora in fase embrionale nel settore: solo il 5% dei manager addetti agli investimenti si considera all’avanguardia nell’adozione della tecnologia e il 41% degli intervistati – un numero considerevole – è indietro nella curva di adozione o non ha sviluppato alcuna pianificazione al riguardo. Per estrarre il pieno valore dell’Ai Ey suggerisce agli operatori di promuoverne l’adozione a scala, beneficiando dal miglioramento di efficienza operativa, gestione degli investimenti ed esperienza cliente. Significativo che più della metà degli investment manager (il 59%) considera insufficienti le competenze dei propri dipendenti. E solo il 14% di essi abbia affermato programmi di formazione per i propri dipendenti, il che evidenzia una limitata integrazione della tecnologia nella cultura aziendale.

Ma c’è di più. Il 27% di questi manager segnala la necessità di modernizzare infrastrutture che spesso in azienda risultano obsolete e poco compatibili con le nuove tecnologie, ostacolando l’integrazione dell’Ai. E addirittura emergono costi elevati di implementazione, il 27% degli operatori evidenzia costi significativi per adottare l’Ai, con un impatto particolarmente sentito nelle aziende del Sud Italia, dove il 47% lamenta ridotte capacità di investimento.

In generale, manca una visione strategica integrata e di una governance strutturata per sviluppare le capacità necessarie all’implementazione su scala dell’Ai, che, ove porta a progetti pilota, registra poi l’assenza di una reale integrazione nei processi aziendali.

Per Giovanni Andrea Incarnato di Ey “per superare i vincoli attuali è necessario un cambio di paradigma verso il digitale con una mentalità di apprendimento continuo. Gli operatori devono costruire le fondamenta infrastrutturali, di governo dell’Ai e di riconoscimento del valore generato per basare il percorso di trasformazione”.


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