Gribaudo propone di superare il termine morti bianche per il 1 maggio – alanews


Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, ha dichiarato che le vittime sul lavorosubiscono morti ingiuste, frutto di un’idea distorta del lavoro

Il primo maggio, una giornata simbolica dedicata ai lavoratori, ha assunto un significato ancora più profondo grazie alle parole di Chiara Gribaudo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro. Durante la cerimonia di intitolazione di una via a Luana D’Orazio, giovane operaia tragicamente deceduta sul lavoro nel 2021, Gribaudo ha lanciato un accorato appello: “Non chiamiamole più ‘morti bianche’. Questi sono morti ingiuste, frutto di una concezione distorta del lavoro che antepone il profitto alla sicurezza“.

L’importanza della memoria collettiva

L’evento, che si è svolto a Montemurlo, ha visto una forte partecipazione di cittadini e istituzioni, sottolineando l’importanza della memoria collettiva e della responsabilità sociale. Gribaudo ha messo in evidenza come, in un’epoca segnata dalla quarta rivoluzione industriale, sia inaccettabile che non si impongano misure di sicurezza tecniche obbligatorie nei luoghi di lavoro. “Se possiamo inviare droni a sorvegliare eventi o rover su Marte, perché non possiamo garantire tecnologie che salvano vite?” ha dichiarato, evidenziando un paradosso inquietante della nostra era.

Misure concrete per la sicurezza sul lavoro

La presidente ha anche richiesto misure concrete a sostegno delle famiglie delle vittime di incidenti sul lavoro, proponendo la creazione di strumenti come un libretto formativo obbligatorio e un tesserino di cantiere. Ha insistito sulla necessità di un fondo per l’assistenza legale gratuita e di una procura nazionale specializzata per gestire questi tragici eventi.

Un nuovo patto sociale

Il suo intervento ha toccato le corde della responsabilità collettiva, sottolineando come il cambiamento di un modello economico che sacrifica vite umane sia fondamentale per costruire un nuovo patto sociale, basato sul rispetto e sulla dignità di chi lavora. Questo 1 maggio non è solo una celebrazione, ma un richiamo all’azione per garantire un futuro più sicuro e giusto per tutti i lavoratori.





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