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La Commissione Ue ha un piano per abbandonare l’energia russa che passa per il sostegno alle imprese




Ultim’ora news 6 maggio ore 17


La Commissione europea ha messo a punto un piano per dire definitivamente addio all’energia russa: per gas, petrolio, nucleare. La roadmap sarà presentata nel pomeriggio di martedì 6 maggio e illustrerà ai diversi Stati membri le modalità per mettere fine alla dipendenza da Mosca. 

Il piano riguarderà tutte le importazioni di energia. Ma la strategia della Commissione è anche quella di rivolgesi direttamente al mercato, con l’invio di un segnale a lungo termine che dimostri l’impegno di Bruxelles a sostenere gli Stati che abbandonano definitivamente l’energia russa. 

Secondo due diplomatici europei interpellati da Politico, il piano proporrà nuovi privilegi per le aziende private che intendono disinvestire dalla Russia, consentendo loro di terminare anticipatamente i contratti (offrendo opzioni legali su come rescindere gli accordi senza incorrere in sanzioni) e invitandole a bloccare qualsiasi accordo futuro.

«Lo scopo principale è quello di inviare un messaggio agli attori del mercato: non è accettabile acquistare gas russo in questo momento quando ci sono altri fornitori», ha detto a Politico l’ex Commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson

Abbandonare gas e petrolio

Per quanto riguarda il gas, la Commissione intende proporre una normativa che imponga agli Stati membri di redigere dei piani nazionali da presentare entro la fine dell’anno, in cui venga precisato, tra le altre cose, il volume dell’import nell’ambito dei contratti esistenti. Dopodiché dei gruppi di coordinamento aiuteranno gli Stati ad attuare l’eliminazione del combustibile. 

Per quanto riguarda il greggio, secondo una bozza visionata da Policy Europe, l’obiettivo è arrivare a uno stop totale del petrolio russo entro il 2027. Nel 2022 l’oro nero rappresentava il 27% delle importazioni di petrolio dell’Ue, mentre ora rappresenta solo il 3% (grazie principalmente alle sanzioni imposte contro Mosca).

Ciononostante, alla fine del 2024 il petrolio russo trasportato da oleodotti rappresenterà una quota importante delle importazioni totali di Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria, che attualmente godono di esenzioni temporanee dal regime di sanzioni dell’Ue. 

Ragion per cui la Commissione intende presentare una proposta per imporre ai tre Paesi di redigere dei piani nazionali per l’eliminazione graduale di petrolio dalla Russia. La Commissione cercherà di rendere meno redditizie anche le importazioni russe legate al nucleare, presentando misure commerciali sull’importazione di uranio arricchito. (riproduzione riservata)



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