La digitalizzazione fiscale italiana compie un ulteriore passo avanti. Dopo l’introduzione della fatturazione elettronica e della trasmissione telematica dei corrispettivi, il prossimo traguardo normativo è fissato al 1° gennaio 2026, data dalla quale scatterà l’obbligo per gli esercenti di integrare i sistemi di pagamento elettronico (POS) con i registratori telematici (RT).
Questa misura non è solo una formalità tecnica: rappresenta una leva nella lotta all’evasione fiscale, ma anche un passaggio verso un sistema più efficiente, trasparente e coerente nella gestione delle vendite al dettaglio. Per le imprese, tuttavia, comporta anche nuovi obblighi organizzativi e tecnologici, che richiederanno tempo, risorse e una pianificazione adeguata per essere implementati senza disagi operativi.
Vediamo in sintesi cosa prevede la normativa, quali sono gli obiettivi dell’interconnessione e le conseguenze in caso di inadempienza.
Obiettivi dell’interconnessione POS–RT
L’integrazione tra i sistemi di pagamento elettronico e i registratori telematici mira a:
- garantire coerenza tra gli importi incassati tramite POS e i corrispettivi registrati nei registratori fiscali,
- automatizzare la registrazione e la trasmissione dei dati fiscali all’Agenzia delle Entrate,
- individuare eventuali anomalie tra quanto dichiarato e quanto effettivamente incassato,
- rafforzare il monitoraggio dei flussi finanziari, contrastando in modo più efficace l’evasione fiscale.
Modifica al D. Lgs. 127/2015: cosa cambia
Il Decreto Legislativo 127/2015 viene aggiornato per introdurre esplicitamente l’obbligo di collegamento tecnico tra POS e RT. In particolare:
- La memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi devono essere effettuate con strumenti che assicurino l’inalterabilità e la sicurezza dei dati.
- Il dispositivo POS deve essere tecnicamente connesso al registratore telematico, garantendo così l’integrazione dei processi di pagamento e registrazione.
Invio dei dati: le tappe della transizione
Fino al 31 dicembre 2025 i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) continueranno a trasmettere i dati dei pagamenti digitali all’Agenzia delle Entrate tramite PagoPA S.p.A. Dal 1° gennaio 2026 l’invio avverrà direttamente tramite il Sistema di Interscambio Flussi Dati (SID), con una procedura più snella e diretta.
Regime sanzionatorio
Con l’introduzione dell’obbligo di interconnessione, vengono previste anche sanzioni specifiche per le violazioni:
- Sanzione amministrativa di € 100 per ogni trasmissione errata o omessa, fino a un massimo di € 1.000 per trimestre.
- Mancato collegamento tra POS e RT: sanzione tra € 1.000 e € 4.000.
In caso di violazioni ripetute, l’esercente rischia sanzioni accessorie, tra cui la sospensione temporanea dell’attività.
Confronto tra vecchio e nuovo regime
Aspetto | Fino al 31.12.2025 | Dal 1.01.2026 |
Canale di trasmissione | Tramite PagoPA | Diretto all’Agenzia delle Entrate tramite SID |
Dettaglio informazioni | Limitato | Esteso e dettagliato (codici fiscali, POS, importi, operazioni) |
Scadenza trasmissione | Non definita | Mensile, entro l’ultimo giorno lavorativo |
Gestione esiti | Non strutturata | Ricevuta con esito; correzioni entro 5 giorni lavorativi |
Verifica periodica | Non prevista | Fotografia di consistenza annuale da parte dell’Agenzia delle Entrate |
Decorrenza
L’obbligo di interconnessione tra POS e registratori telematici e le relative disposizioni sanzionatorie entreranno in vigore dal 1° gennaio 2026.
Cosa devono fare le imprese
Anche se il termine è fissato per il 2026, conviene iniziare fin da ora a valutare le soluzioni tecnologiche compatibili, verificare la conformità dei dispositivi già in uso e confrontarsi con i propri fornitori per predisporre un piano di adeguamento. L’obiettivo è evitare disagi e sanzioni, ma anche cogliere l’occasione per ottimizzare i processi amministrativi e gestionali.
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