ANCONA Piace – e molto – la strategia olistica di riqualificazione e valorizzazione dei borghi della Regione Marche. Favorisce lo sviluppo economico e turistico dei comprensori. Interdisciplinare – tra turismo, cultura, commercio e artigianato artistico – regala spazio a tutte le forme d’eccellenza. E poi gioca sul coordinamento e le sinergie tra il pubblico e i privati; infine, piace in quanto consente di intersecare fondi regionali ad altri fondi europei per gli interventi settoriali.
Le date da segnarsi
Con scadenza il 15 luglio, le micro e Pmi per la creazione di sistemi integrati di accoglienza nei borghi potranno partecipare ad un bando Fesr da 7,8 milioni di euro di cui 5 sono destinati a progetti di reti di imprese e 2 a quelli in forma singola. Verrà data priorità alle imprese nei borghi ammessi a graduatoria del bando “borgo accogliente”. Un segmento di un più ampio piano di rilancio dell’entroterra e dei borghi sospesi nel tempo che si declina in oltre 66 milioni di euro nel triennio 2025/2027. Tra gli assi finanziati, l’incentivazione di attività commerciali/turistiche nei comuni con meno di 5mila abitanti ed i progetti integrati di riqualificazione e valorizzazione del borgo (da 24,6 milioni di euro). «Puntare sui borghi è la nostra peculiarità – commenta Daniel Matricardi, il sindaco di Montalto delle Marche (vincitore del premio Pnrr di 20 milioni di euro per la rigenerazione dei borghi) – è un primo segnale a cui va dato continuità ma, per trasformarsi in una leva, dovrebbe essere accompagnato da leggi nazionali per le aree interne. Per i Comuni e per le imprese». Pensa a un sostegno, a una contabilità semplificata, a un regime tributario specifico per le botteghe-bar presidi. «Ricordo che in alcuni luoghi alzare la serranda è un gesto eroico». Un altro sindaco entusiasta è quello di Petritoli, Luca Pezzani. È partito avvantaggiato: amministra il borgo capitale dei matrimoni stranieri in Italia dal 2007; vanta un’intesa tra pubblico e privato che ha generato una professionale macchina dell’accoglienza; e ama condividere la sua visione con gli altri Comuni. «Fare rete con Moresco e Monte Vidon Combatte – spiega – ci ha fatto accedere ad un finanziamento (1 milione) che ha migliorato i servizi al turista». Dall’illuminazione agli impianti sportivi fino all’aumento dei posti letto disponibili con otto progetti di privati. Ulteriore prova che la strategia regionale «ha generato – sottolinea Pezzani – un impulso maggiore al turismo».
Mai arrendersi
Borgo Pace, primo dei borghi in graduatoria non finanziati, non ha mai smesso di progettare. «L’attenzione particolare della Regione – interviene la sindaca Romina Pierantoni – ha regalato ai luoghi una riconoscibilità e una visibilità alle aree interne e ci ha spinto a fare squadra con i privati che, da noi, investono in ospitalità di alto profilo». Un’opportunità che, tuttavia, ha messo in crisi il sindaco di Serra de Conti, Silvano Simonetti. «Noi abbiamo una visione, ma è un limite il fatto che il Comune debba anticipare e fare da banca al privato essendo titolare della progettualità». Un altro limite, lo evidenzia Rinaldo Rocchi, il sindaco di Serravalle del Chienti. «L’ideale sarebbe considerare ogni borgo nel suo contesto. Non sempre le eccellenze sono nel centro storico. Noi abbiamo dei siti paleontologici che risalgono a 700mila e un milione di anni e, con gli eventi sismici del ’97 è emerso un collettore risalente all’Antica Roma e un sito che testimonia della presenza dell’Homo Sapiens nell’Appennino». Le Marche si sono dotate sì di una strategia sui borghi stimolante, che sfugge alla speculazione di progettisti mordi e fuggi, ma proprio per quello merita migliorie e aggiustamenti per essere alla portata di tutto l’entroterra.
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