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Fondi per l’imprenditoria giovanile? Sì, ma solo per chi ha già soldi o garanti.


Arrivano puntuali le dichiarazioni autocelebrative dall’Europarlamento: è stato approvato, infatti, un emendamento, a firma dell’eurodeputata Valentina Palmisano, per istituire un nuovo fondo europeo dedicato all’imprenditoria giovanile nelle aree rurali. L’iniziativa, spiega la nota, dovrebbe sostenere start-up innovative, agricoltura 4.0, turismo sostenibile e digitalizzazione con strumenti finanziari e incentivi fiscali.

Ma ancora una volta, dietro i proclami roboanti e le parole d’ordine tanto care alle autoreferenziali istituzioni pubbliche, si nasconde una realtà ben più cruda: senza giovani con risorse proprie o garanti solidi, questi fondi continueranno a premiare solo chi ha già in cassa le risorse per gli investimenti.

Perché la verità, sotto gli slogan dell’inclusività e della “lotta alla disoccupazione giovanile”, è che i contributi a fondo perduto e i prestiti agevolati sono sistematicamente inaccessibili per chi non ha capitale iniziale, garanzie bancarie o reti familiari benestanti. Il sistema – nazionale ed europeo – premia i “giovani imprenditori” con “svanzica”, mentre i talenti senza risorse proprie e/o garanti, continuano ad essere tagliati fuori. Poi uno si chiede perchè ci sono sempre meno imprese under35 in Europa…

L’Europa e gli Stati nazionali, nel frattempo, possono anche moltiplicare i fondi, annunciare piani “ambiziosi” e promuovere “ecosistemi favorevoli”. Ma finché non si rompe il meccanismo di esclusione che impedisce a chi non ha patrimonio di accedere ai finanziamenti, continueremo a vedere nascere imprese solo tra le élite.

È il paradosso tutto italiano (e ormai anche europeo) dei bandi “per i giovani” che ai giovani senza risorse non arrivano mai. Dietro ogni finanziamento celebrato con conferenze stampa e comunicati stampa c’è un esercito silenzioso di ragazzi e ragazze che non possono nemmeno presentare domanda, perché privi di requisiti patrimoniali, fideiussioni, o semplicemente di una banca disposta a rischiare con loro. Senza contare, inoltre, la rigidità degli stessi programmi, come, per esempio, Resto al Sud di Invitalia che non finanzia, per esempio, il costo dei dipendenti.



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