Cibo & Dintorni: Cirielli inaugura il convegno Agrocepi


Con una straordinaria partecipazione istituzionale ha preso il via la prima giornata di Agrocepi alla fiera Cibo & Dintorni ,la tre giorni dedicata al mondo agroalimentare italiano in corso fino a domani  al NEXT – Nuova Esposizione Ex Tabacchificio.

A dare un segnale forte sull’importanza strategica dell’agroalimentare per l’Italia è stata la presenza del vice ministro degli Affari Esteri Edmondo Cirielli, affiancato da figure di primo piano come Alberico Gambino, Nicola Caputo, Piero De Luca, e Sergio Marchi. Il convegno d’apertura ha toccato temi cruciali per il comparto agricolo e per le dinamiche internazionali.

Durante il suo appassionato intervento, Cirielli ha tracciato una linea netta: «La politica estera non si improvvisa, né può essere schiacciata da logiche ideologiche. Bisogna difendere gli interessi dell’Italia con fermezza, ma anche con equilibrio». Senza filtri, ha ribadito che non si può immaginare “una guerra commerciale con gli Stati Uniti”, definendola “una follia” e ricordando il ruolo strategico che gli USA rivestono per la nostra sicurezza e la nostra economia.

Ha chiarito come i dazi imposti o subiti non siano decisioni che spettano ai singoli governi nazionali, ma piuttosto all’Unione Europea, sottolineando l’importanza di trattare con intelligenza: «Non si va a un tavolo negoziale insultando il proprio interlocutore. Serve diplomazia, ma anche dignità».

In merito agli scambi agroalimentari, ha difeso le posizioni di Italia e Francia ,sul Mercusir, spiegando che l’apertura incondizionata a mercati che non rispettano i nostri standard ambientali e sanitari potrebbe danneggiare irrimediabilmente i produttori europei: «Non possiamo competere con chi non ha le nostre regole, rischiamo di affossare le nostre eccellenze a vantaggio di prodotti a basso costo e dubbia qualità». Cirielli ha anche ribadito l’impegno della Farnesina nel supporto all’internazionalizzazione delle imprese italiane, parlando di un nuovo piano d’azione per espandere i mercati di sbocco, valorizzare il Made in Italy e garantire maggiore assistenza alle aziende, anche attraverso una governance più orientata alla concretezza e all’esperienza imprenditoriale. Infine, ha concluso l’intervento con un messaggio chiaro: «Le guerre, anche quelle commerciali, non si devono mai cercare. Si negozia, si media, si difendono i propri interessi, ma sempre con il senso della misura. L’Italia, oggi, può e deve essere protagonista a livello globale, senza complessi di inferiorità e senza cedimenti su ciò che ci rende forti: la qualità, la tradizione e la serietà».



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