Redazione Interno
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L’Inps ha reso noti i criteri operativi del Bonus Donne 2025, misura inserita nel Decreto Coesione con l’obiettivo di favorire l’occupazione femminile, puntando su un meccanismo di sgravi contributivi che, se sfruttati dalle aziende, potrebbero alleggerire il carico fiscale fino a 650 euro mensili. L’agevolazione, riservata ai datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato donne in condizioni di svantaggio, si applica per un biennio, coprendo interamente gli oneri contributivi entro il tetto stabilito.
A differenza del Bonus Giovani – che prevede un esonero massimo di 500 euro per under 35 – quello dedicato alle lavoratrici presenta una soglia più alta, riflettendo l’intenzione di colmare un divario occupazionale che, nonostante lievi miglioramenti negli ultimi anni, resta marcato in diverse regioni. Le domande, come specificato nella Circolare n. Bonus giovani e donne, vanno presentate attraverso i moduli disponibili sul Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo), già accessibili. Un passaggio burocratico che, se ignorato, potrebbe compromettere l’accesso ai fondi: è il caso delle aziende operanti nelle Zone Economiche Speciali (Zes), dove le assunzioni senza previa autorizzazione Inps escludono dal beneficio.
Il governo, nel documento inviato alla Commissione Europea, ha calcolato che gli incentivi – finanziati con 1,1 miliardi di euro – potrebbero generare oltre 180mila contratti stabili. Una proiezione ottimistica, che tuttavia non tiene conto di variabili come l’effettiva adesione delle imprese o la durata degli impieghi. Intanto, ItaliaOggi ricorda che l’accesso ai contenuti completi richiede un abbonamento, con opzioni che partono da 1 euro per il primo mese.
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