Si è tenuta nel pomeriggio di venerdì 23 maggio, la cerimonia di Conferimento della Laurea Honoris Causa a Daron Acemoglu, Premio Nobel per l’Economia 2024, alla Facoltà di Economia “G.Fuà”, dell’Università Politecnica delle Marche, in un’aula gremita di persone, docenti, studentesse e studenti.
In apertura il Rettore prof. Gian Luca Gregori ha evidenziato come le ricerche del professor Acemoglu hanno rivoluzionato la comprensione dello sviluppo economico e come la sua visione ispiri anche la missione dell’ateneo: “Abbiamo lavorato in questi anni per promuovere uno sviluppo inclusivo e sostenibile, radicato nel territorio ma con apertura internazionale. La nostra università offre un’ampia offerta formativa in italiano e in inglese, partecipa ad alleanze europee come Sunrise e Uniadrion, e collabora con imprese e istituzioni per sostenere innovazione, occupazione e coesione sociale. Lo fa senza mai spostare l’ago della bussola dalla centralità della persona alla quale trasmettiamo competenze ma soprattutto valori”.
Infine, il rettore ha ricordato l’impegno dell’ateneo nel colmare il divario tra formazione e mondo del lavoro, attraverso iniziative come Generazione Stem, Job Service Day e Contamination Lab, che preparano le studentesse e gli studenti a diventare protagonisti del cambiamento economico e sociale.
La Laudatio è stata pronunciata dal Prof. Luca Papi, Decano del Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali.
Si è poi passati all’elogio del candidato a cura del prof. Davide Ticchi, Professore di Economia Politica che ha collaborato con il professor Acemoglu ad alcune ricerche che analizzano le relazioni tra istituzioni e variabili economiche. Queste ricerche studiano le origini degli Stati inefficienti e le ragioni per cui tali inefficienze persistono, limitando la crescita e lo sviluppo economico. Un’altra parte della loro ricerca congiunta ha invece esplorato le origini economiche e istituzionali dei regimi dittatoriali e della persistenza delle guerre civili.
Il professor Davide Ticchi ha ringraziato il professor Acemoglu “per l’attenzione che ci ha dedicato – ha detto Ticchi –. Siamo onorati della sua presenza: avere un Premio Nobel con noi ci riempie di orgoglio, sia per la cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa sia per la partecipazione alla conferenza internazionale in programma il giorno seguente, alla presenza di numerosi economisti provenienti da tutto il mondo. È un segno di grande attenzione verso il nostro Ateneo.”
“Bolstering Support for Democracy” questo il titolo della Lectio Magistralis di Daron Acemoglu, Premio Nobel per l’Economia 2024. “Ho sottolineato nella relazione – ha affermato il prof. Acemoglu – il motivo per cui la democrazia (e in particolare la democrazia liberale) ha avuto successo nel promuovere la prosperità condivisa, servizi pubblici affidabili e la partecipazione dei cittadini, e di come abbia però incontrato gravi difficoltà in questo percorso, compromettendo la sua reputazione presso un’ampia varietà di gruppi sociali. Sulla base di questa analisi si può evidenziare, inoltre, come si possa rafforzare il sostegno alla democrazia e di cosa ciò implichi in termini di una nuova concettualizzazione della democrazia liberale. Inoltre, va evidenziato anche il motivo per cui le alternative alla democrazia non rappresentano una soluzione migliore per garantire prosperità condivisa e benessere diffuso”.
Il Coro Studentesco UNIVPM ha eseguiti in apertura i brani musicali “Imagine” di John Lennon e “Il coraggio delle idee” di Renato Zero.
BIOGRAFIA
Daron Acemoglu è uno degli economisti più influenti e rispettati a livello mondiale. Institute Professor al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston e tra i dieci economisti più citati al mondo, ha ricevuto il Premio Nobel per l’Economia nel 2024, insieme a Simon Johnson e James A. Robinson, “per gli studi sulla formazione delle istituzioni e il loro impatto sulla prosperità”. Già nel 2005 era stato insignito della prestigiosa John Bates Clark Medal, conferita all’economista americano sotto i quarant’anni che si ritiene abbia dato il contributo più significativo al pensiero e alla conoscenza economica.
I suoi contributi scientifici hanno rivoluzionato il modo in cui comprendiamo le dinamiche dello sviluppo economico, mettendo al centro dell’analisi il ruolo cruciale delle istituzioni politiche ed economiche. In particolare, la sua ricerca dimostra che le istituzioni inclusive – quelle che promuovono la partecipazione democratica, il rispetto dello stato di diritto e un ampio accesso alle opportunità economiche – sono fondamentali per generare prosperità condivisa e sostenibile. Al contrario, le istituzioni estrattive, dominate da élite che concentrano potere e ricchezza, ostacolano lo sviluppo e perpetuano le disuguaglianze.
Uno dei suoi lavori più noti, il libro Why Nations Fail (in italiano Perché le nazioni falliscono), scritto con James A. Robinson, ha avuto un impatto straordinario nel dibattito pubblico e accademico globale. In questo volume, gli autori mostrano che non sono la geografia, la cultura o il clima a spiegare perché alcune nazioni prosperano mentre altre faticano a svilupparsi, ma la qualità delle loro istituzioni. Secondo gli autori, la prosperità non è mai un processo automatico: è sempre il frutto di scelte collettive, istituzioni inclusive e di una società civile organizzata e attiva.
Le sue ricerche recenti affrontano anche le grandi sfide contemporanee, come l’impatto sui sistemi economici derivante dal cambiamento tecnologico legato all’automazione e all’intelligenza artificiale. Parte di questa ricerca è stata pubblicata in un recente libro dal titolo Power and Progress (in italiano Potere e progresso), scritto con Simon Johnson, ed analizza come sia possibile orientare l’innovazione verso la creazione di posti di lavoro di qualità, la riduzione delle disuguaglianze e la costruzione di istituzioni migliori, capaci di sostenere una società più equa e dinamica.
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