Strumenti per sicurezza e decarbonizzazione del sistema elettrico


transizione energetica ed ecologica
Immagine da Depositphotos

La transizione energetica sta trasformando in profondità la produzione e il consumo di energia, con cittadini e imprese sempre più coinvolti nel passaggio alle fonti rinnovabili. In questo scenario dinamico, emergono strumenti innovativi che rispondono alle esigenze di un sistema elettrico chiamato a fronteggiare una crescente domanda e la non programmabilità delle rinnovabili, in un contesto in cui digitalizzazione e intelligenza artificiale amplificano le sfide infrastrutturali

La transizione energetica, ovvero il passaggio da energia prodotta da combustibili fossili a energia prodotta da fonti rinnovabili, sta modificando i comportamenti di cittadini e imprese, facendo emergere nuove modalità di produzione e consumo.

Da una parte, infatti, i cittadini sono sempre più attenti alle bollette di casa e, dove possibile, si stanno avvicinando all’autoconsumo installando, per esempio, pannelli fotovoltaici sul tetto.

Dall’altro, le aziende hanno necessità di abbassare i costi energetici, che in alcuni casi sono arrivati a incidere pesantemente sui costi di produzione, e di garantirsi forniture stabili e a lungo termine.

Tutto questo avviene in un contesto in cui la digitalizzazione e il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale richiedono un fabbisogno energetico maggiore, con conseguenti difficoltà per la rete elettrica nazionale nel sopportare questi nuovi carichi di tensione.

L’Agenzia internazionale dell’energia stima che nel 2030 i data center (che sono l’infrastruttura fondamentale su cui si basano strumenti più sofisticati di elaborazione e analisi delle informazioni, come l’intelligenza artificiale) arriveranno a consumare quasi il 3% dell’intera elettricità mondiale.

Le aziende energetiche dovranno potenziare le proprie infrastrutture, bilanciare fonti di energia diversificate e aumentare la capacità della rete. In questo processo, l’intelligenza artificiale, da elemento critico, può diventare un alleato prezioso.

I Ppa (power purchase agreement)

Tra le soluzioni che si sono diffusi maggiormente negli ultimi anni (in Italia dal 2019) per rispondere alle nuove sfide del contesto energetico, caratterizzato da una maggiore sensibilità per l’ambiente, ma anche dalla ricerca di fonti di approvvigionamento accessibili e sicure, ci sono i Ppa (Power purchase agreement).

Sono contratti di lungo termine (mediamente dai 10 ai 20 anni) tra un produttore di energia rinnovabile e un acquirente (utility, grande consumatore, rivenditore) per la fornitura di energia elettrica.

L’accordo prevede che l’acquirente acquisti una quantità specifica di energia rinnovabile a un prezzo prefissato per un periodo di tempo definito. Se l’installazione dell’impianto di produzione avviene sul sito aziendale del consumatore, si parla di Ppa on-site mentre, quando l’azienda non dispone degli spazi necessari per costruire un impianto in sede, il produttore fornirà energia rinnovabile attraverso la rete pubblica, definendo così un Ppa off-site dove l’impianto verrà installato in una posizione ottimale a scelta del gestore dello stesso.

Si tratta di uno strumento che si sta diffondendo perché presenta vantaggi rilevanti sia per i produttori che per gli acquirenti. Per i produttori, i Ppa permettono di ottenere finanziamenti per la costruzione di impianti di grandi dimensioni, grazie alla garanzia di vendita dell’energia nel lungo periodo.

Per gli acquirenti, i Ppa garantiscono un prezzo dell’energia stabile per la durata del contratto, proteggendo dall’aumento dei prezzi sul mercato, oltre che offrire un modo per diversificare l’approvvigionamento energetico, aumentando la quota di energia rinnovabile nella propria fornitura.

Il Macse (meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico)

Tra le novità più recenti (approvato dalla Commissione europea a fine 2023) nate per venire in soccorso della rete elettrica nazionale, che è sempre più sotto pressione per il crescente fabbisogno energetico e ha bisogno di tempo per adeguarsi al mutato contesto, c’è il Macse (meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico).

Si tratta di un meccanismo attraverso il quale Terna (la società che gestisce la rete elettrica nazionale), con aste competitive dedicate (la prima si svolgerà il 30 settembre 2025), può acquisire capacità di stoccaggio dagli operatori privati contribuendo a stabilizzare i flussi energetici.

Il Macse è stato formalizzato con il Decreto del Mase (Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica) n. 346 del 10 ottobre 2024, che approva la proposta di disciplina presentata da Terna a fine 2021.

I nuovi sistemi di accumulo su grande scala servono a garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema elettrico a fronte della maggiore penetrazione delle rinnovabili, che per natura nono sono programmabili.

Crediti immagine: Depositphotos

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Andrea InnocentiAndrea InnocentiAndrea Innocenti: da tempo si interessa di energia e sostenibilità, prima come Ceo di un’azienda reseller di luce e gas, oggi come consulente e docente. Bocconiano con Mba a Edimburgo, cresce all’interno di due multinazionali della consulenza di direzione. Crede nelle energie rinnovabili, quale leva per combattere il cambiamento climatico, e segue la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, oltre a tenere corsi sulla sostenibilità nelle scuole | Linkedin





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