cosa cambia da luglio 2025


In arrivo nuove regole per l’emissione delle fatture per le partite IVA: sulla scia delle decisioni europee, le imprese quotate saranno escluse da luglio 2025 dallo split payment. Lo strumento è stato infatti rinnovato per l’Italia, ma con alcune modifiche.

Lo split payment è un sistema che permette che l’IVA non venga incassata in modo diretto dal fornitore, ovvero dal soggetto che sta cedendo beni o servizi, ma venga pagata dal soggetto che sta ricevendo la fattura. Questa soluzione si applica soprattutto se chi riceve la fattura è un ente pubblico.

Split payment: le novità da luglio 2025

Di fatto l’Europa ha acconsentito alla possibilità per l’Italia di continuare ad utilizzare questo strumento, ma le aziende quotate in borsa non potranno più adottarlo. Si attende di sapere se ci sarà una norma ad hoc a livello italiano che contenga la novità, ma in ogni caso bisognerà rispettare il termine del 1 luglio 2025 per escludere le società quotate.

Di fatto quindi ci saranno cambiamenti a cui prestare attenzione sulle fatture emesse dai fornitori, che attualmente non versano l’imposta, secondo il meccanismo dello split payment. Le aziende che verranno escluse non potranno più far pagare la tassa all’ente a cui viene emessa la fattura, a partire dal mese di luglio.

Le amministrazioni pubbliche a loro volta dovranno tenere in considerazione il cambiamento, perché i fornitori dovranno emettere una fattura con imposta segnata, ma anche provvedere al versamento. Chi riceve la fattura potrà quindi dover regolarizzare la situazione chiedendo una nota di credito, spostando l’obbligo di versamento al fornitore.

Cosa cambia per le fatture

Con la novità viene meno il pagamento dell’imposta legata alla fattura, quindi l’IVA, da parte dell’amministrazione pubblica, nel caso in cui il fornitore sia una società quotata. Per le partite IVA libero professionali non varierà nulla rispetto ad ora, perché questi soggetti non utilizzano tutt’ora lo split payment.

Il problema sorgerà nel momento in cui le fatture verranno emesse B2B, ovvero da impresa a impresa, per cui a livello informatico bisognerà adottare strumenti idonei all’aggiornamento. Per questo motivo si auspica un intervento normativo ad hoc, in modo da consentire un passaggio senza criticità per gli operatori.



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