“Promuoviamo investimenti per lo sviluppo di prodotti ad alta innovazione”


Le aziende italiane possono investire in Lettonia per sviluppare prodotti ad alta innovazione e sfruttare la posizione del Paese come hub regionale per il Nord Europa. Lo ha detto il direttore della rappresentanza in Italia dell’Agenzia per gli investimenti e lo sviluppo lettone (Liaa), Guntis Rubins, in un’intervista ad “Agenzia Nova”. La Liaa si occupa infatti ‘di dare sostegno a imprese lettoni in Italia, anche a livello di intelligence di mercato, per studiare quali prodotti e servizi possono vendere in Italia”, ma favorisce ovviamente anche gli scambi e le possibilità di investimento di aziende italiane nella nazione del Baltico. “Per quanto riguarda gli investimenti, potrebbero trovare interessanti opportunità le piccole e medie imprese italiane”, ha spiegato Rubins, “ma il Paese offre una location perfetta come hub nella regione nordica anche a grandi imprese del calibro della holding Mercegaglia Investments, che ha scelto la Lettonia come centro servizi per acciai al carbonio nel Nord Europa. Inoltre, bisogna tenere conto della prospettiva futura di riapertura degli scambi con i Paesi dell’ex Unione Sovietica, vista la vicinanza geografica a San Pietroburgo e Mosca”. “La filosofia delle aziende lettoni è quella di concentrarsi sulla qualità e sull’innovazione continua e all’avanguardia”, ha evidenziato Rubins.

I settori che hanno maggiore potenziale per gli investimenti bilaterali tra Italia e Lettonia, secondo il rappresentante della Liaa, sono quelli dell’industria aerospaziale, grazie al know-how diffuso in entrambi i Paesi, ma anche l’intelligenza artificiale e in generale il settore dell’Itc. La Lettonia vanta poi una ormai comprovata esperienza “in ambito fintech”, con la prospettiva di divenire “un hub per gli asset digitali e crypto”. In ambito europeo ha assunto un certo peso anche la produzione di materiali derivanti dalla lavorazione del legname, con un focus sull’export.

La Liaa ha partecipato inoltre al grande evento dedicato ai veicoli a pilotaggio remoto che si è tenuto a Riga nei giorni scorsi, il Drone Summit 2025. Rubins ha sottolineato la partecipazione non solo di rappresentanti dell’industria della difesa e dell’aerospazio, ma anche di decisori politici, in particolare ministri e sottosegretari da diversi Paesi europei, dando alla rassegna un significato che va oltre la dimensione imprenditoriale. “I ministri della Difesa e i funzionari presenti, provenienti da Paesi come Belgio, Paesi Bassi e Regno Unito, hanno osservato la rapidità dei cambiamenti sul campo di battaglia” a seguito della grande esperienza maturata nel conflitto in Ucraina. Nello specifico, i partecipanti al Summit hanno potuto vedere all’opera in un poligono Nato anche i droni di produzione lettone, “piuttosto avanzati per gli standard internazionali”, ha concluso Rubins.

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