Cosa cambia per partite Iva e imprese con il nuovo decreto fiscale


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Dal rinvio delle scadenze fiscali alla tracciabilità delle spese: tutte le novità spiegate nel dettaglio

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al nuovo decreto fiscale, un provvedimento mirato a semplificare e riorganizzare alcuni aspetti del sistema tributario, con particolare attenzione al lavoro autonomo, alle piccole imprese e alla gestione dei crediti fiscali pregressi. Lo ha annunciato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, sottolineando che si tratta di un intervento “tecnico ma necessario” per dare maggiore chiarezza e sostenibilità a una serie di dinamiche fiscali ormai strutturali.

Pagamenti tracciabili: nuove regole per le spese di trasferta

Una delle prime novità riguarda le spese professionali per viaggi, vitto e alloggio. Il decreto chiarisce i criteri di tracciabilità dei pagamenti, un punto spesso controverso nei controlli fiscali. In sostanza, per rendere deducibili queste spese, i pagamenti dovranno essere effettuati con strumenti tracciabili come bonifici, carte o mezzi elettronici, abbandonando definitivamente il contante in questi ambiti. Una misura pensata per ridurre il contenzioso e aumentare la certezza del diritto per liberi professionisti e imprese.

Rinvio delle scadenze fiscali: slitta il saldo 2024 e l’acconto 2025

La misura più concreta e immediata contenuta nel decreto è lo slittamento delle scadenze fiscali per due categorie centrali: i contribuenti soggetti agli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e i regimi forfettari. Per entrambi, il versamento del saldo 2024 e dell’acconto 2025 verrà posticipato, offrendo un po’ di ossigeno a professionisti e microimprese alle prese con una congiuntura ancora incerta. I dettagli operativi verranno fissati con un provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate.

Sugar tax e Iva sui beni d’arte: rinviate ma non accantonate

Assenti dal testo, per ora, due misure molto attese: la proroga della sugar tax, che grava sui produttori di bevande zuccherate e la riduzione dell’Iva sulle opere d’arte. Il viceministro Leo ha rassicurato che entrambe “restano all’attenzione del governo”, ma richiedono una valutazione più ampia, probabilmente legata alla prossima legge di bilancio o a un futuro decreto collegato.

Il primo passo verso una più ampia revisione

Il decreto fiscale approvato rappresenta un primo passo in una più ampia strategia di revisione tributaria che il governo Meloni intende portare avanti nei prossimi mesi. L’attenzione è puntata su misure che possano ridurre la pressione fiscale sul ceto medio, incentivare la trasparenza nei rapporti con il fisco e semplificare gli adempimenti burocratici per professionisti e imprese.
Nel frattempo, le risorse restano limitate e ogni intervento dovrà fare i conti con la coperta corta del bilancio pubblico.



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