Cartolarizzazioni per Pmi, il nuovo volto della finanza strutturata


Cartolarizzazione è oggi una delle parole chiave della nuova finanza europea. Un termine che per anni ha fatto parte del lessico delle grandi banche e dei fondi internazionali, ma che ora si fa strada anche nel mondo delle piccole e medie imprese. Il mercato si sta trasformando rapidamente.

Secondo i dati di S&P Global Ratings, nel 2024 le cartolarizzazioni sintetiche (SRT) sono cresciute del 15% in Europa, con le sole banche italiane protagoniste di operazioni per circa 50 miliardi di euro. Le stime per il 2025 indicano un’ulteriore espansione fino a 135 miliardi.

Un tempo appannaggio esclusivo delle big corporate, questo strumento si evolve verso una maggiore inclusività. Anche le PMI con ticket ridotti possono oggi accedere a strumenti di finanza strutturata grazie a soluzioni più flessibili e approcci su misura. Sebbene una cartolarizzazione tradizionale richieda portafogli da almeno 20 milioni di euro, si vedono sempre più spesso operazioni progettate per aziende più piccole, che riescono a crescere proprio grazie a questi strumenti.

“Per rendere davvero accessibile questo mercato, occorre cambiare prospettiva: non partire dai volumi, ma dai progetti di sviluppo delle imprese”: è questa la visione che guida la strategia di illimity, come spiega Vanessa Colangelo, responsabile Financial Securitisations & Funding Solutions della banca spceializzata nel credito alle PMI.

Cartolarizzazioni, evoluzione e crescita del mercato

La crescita delle cartolarizzazioni in Europa è alimentata da dinamiche macroeconomiche e dalla crescente domanda di capitali alternativi da parte delle imprese. Secondo il 7° Quaderno di Ricerca sulla Finanza Alternativa per le Pmi in Italia, curato dal Politecnico di Milano, la finanza alternativa sta diventando centrale nel supportare lo sviluppo delle piccole e medie imprese italiane. 

Attualmente, il mercato europeo delle cartolarizzazioni ammonta a circa 440 miliardi di euro, con una quota crescente rappresentata da operazioni di dimensioni inferiori rispetto al passato. Questo trend indica una reale apertura verso le Pmi, che ora possono strutturare operazioni flessibili, adattate alle loro specifiche esigenze.

Lapertura alle PMI: dati e previsioni

Il Quaderno di Ricerca del Polimi evidenzia una crescente propensione delle imprese italiane ad adottare strumenti complementari al credito bancario, tra cui minibond, direct lending, crowdfunding e strutture di cartolarizzazione modulare. Anche l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano conferma il trend: le Pmi italiane stanno aumentando l’utilizzo di soluzioni fintech e canali digitali per accedere al credito, mostrando apertura verso la finanza strutturata quando resa accessibile e adattabile.

Un modello in forte espansione è in particolare quello delle operazioni modulari, come basket bond e basket loan, in cui più Pmi conferiscono attivi simili in una struttura condivisa. Questa logica consente di aggregare volumi e attrarre investitori istituzionali, superando le soglie minime che in passato escludevano le aziende minori.

Che cos’è una cartolarizzazione e come funziona

Una cartolarizzazione consente di trasformare crediti futuri o attivi esistenti in liquidità immediata. Un’impresa, in pratica, cede i propri crediti a una società veicolo, la SPV, che li utilizza come garanzia per emettere titoli da vendere sul mercato. Gli investitori acquistano i titoli e ottengono un rendimento in base alla performance dei crediti sottostanti. “Si tratta – spiega Colangelo – di un meccanismo che consente all’impresa di incassare subito, senza dover aspettare i tempi di incasso tradizionali”.

Le differenze tra cartolarizzazione tradizionale e tailor-made

Le cartolarizzazioni tailor-made, a differenza delle tipologie più tradizionali, sono progettate su misura, tenendo conto della struttura aziendale, dei flussi di cassa, della natura dei crediti e degli obiettivi di crescita. “Ogni operazione – chiarisce Vanessa Colangelo – è unica e viene costruita dall’arranger, che segue tutto il processo: selezione dei crediti, creazione della SPV, emissione e collocamento dei titoli”.

Strutturare una cartolarizzazione non significa, dunque, utilizzare solo strumenti tecnici. Serve una comprensione profonda delle dinamiche aziendali e del mercato. “Occorre coniugare capacità di strutturazione con visione strategica. E questo vale ancora di più quando si opera con imprese medio-piccole, che hanno bisogni specifici e risorse più limitate”, puntualizza la responsabile Financial Securitisations & Funding Solutions di illimity.

I vantaggi della cartolarizzazione per le Pmi

Per le Pmi l’accesso alle cartolarizzazioni si traduce in benefici importanti.

Accesso alla liquidità e diversificazione delle fonti

Cartolarizzazione significa innanzitutto accesso immediato a liquidità. “Significa poter finanziare progetti di sviluppo, investimenti in innovazione o sostenibilità”, spiega Colangelo. Significa anche diversificare le fonti di finanziamento, affrancandosi dal solo credito bancario. È quindi una via per entrare in relazione con investitori istituzionali, che oggi cercano strumenti stabili e redditizi.

Ottimizzazione del bilancio e gestione del rischio

Un altro vantaggio cruciale è la possibilità di migliorare gli indicatori finanziari. Cartolarizzare significa alleggerire l’attivo, migliorare il rating e la posizione verso il sistema bancario. Ma significa anche trasferire parte del rischio di credito, liberando risorse da reinvestire. Le cartolarizzazioni non servono solo a ottimizzare il capitale. Non a caso, spiega la referente illimity, “per molte imprese rappresentano un’opportunità concreta per accelerare la crescita”.

Il ruolo di illimity nella democratizzazione della finanza strutturata

Nel panorama italiano della finanza strutturata, illimity si è affermata come uno dei protagonisti più dinamici e specializzati nell’accesso al capitale per le PMI. La banca, fondata con l’obiettivo di innovare il credito alle imprese, ha costruito negli anni una piattaforma ad alta specializzazione nella strutturazione di operazioni complesse, con un’impronta fortemente industriale e personalizzata.

A differenza dei modelli tradizionali, che si basano su logiche standardizzate e volumi minimi elevati, illimity propone un approccio flessibile e su misura, pensato per rispondere alle esigenze reali delle imprese. Ogni operazione nasce da un’analisi approfondita dei flussi di cassa, del business model e degli obiettivi di sviluppo dell’azienda. Ogni impresa è diversa e merita una soluzione unica: questo è il principio guida dell’attività della banca.

“Strutturare una cartolarizzazione non significa solo disporre di strumenti tecnici, ma richiede una profonda comprensione delle dinamiche aziendali, dei mercati finanziari e delle normative in continua evoluzione”, spiega Vanessa Colangelo. È in questa direzione che illimity ha costruito la propria posizione distintiva, mettendo a fattor comune competenze finanziarie, capacità tecnologiche e una visione strategica.

Gli strumenti offerti: basket bond, basket loan e alternative debt

Oltre alle cartolarizzazioni dei crediti, illimity ha sviluppato una gamma di strumenti complementari pensati per le PMI, capaci di rispondere alle loro specifiche esigenze di sviluppo e finanziamento. Tra questi, basket bond, basket loan e altre forme di alternative debt rappresentano soluzioni innovative che permettono a più imprese di aggregarsi in un’unica operazione strutturata, con vantaggi significativi in termini di accesso al mercato e contenimento dei costi.

L’approccio modulare consente di superare una delle principali barriere che storicamente hanno escluso le PMI dalla finanza strutturata: la dimensione ridotta dei portafogli. Operazioni collettive su attivi omogenei aprono le porte a investitori istituzionali anche per aziende con fabbisogni contenuti, ampliando le opportunità di funding.

In questo processo, illimity svolge un ruolo attivo come arranger e lead manager, curando ogni fase: dall’analisi dei portafogli alla strutturazione della SPV, fino al collocamento dei titoli sul mercato. Si tratta di un’attività complessa, che unisce visione industriale e capacità finanziaria.

Vanessa Colangelo chiarisce che “l’attività consiste nel trovare soluzioni di finanza strutturata che richiedono un’elevata specializzazione e competenza finanziaria, con l’obiettivo di diversificare le fonti di funding, migliorare la posizione finanziaria e ottimizzare gli assorbimenti di capitale dei clienti”.

Innovazione digitale e apertura a nuove asset class

Il mercato delle cartolarizzazioni non sta semplicemente crescendo: sta cambiando natura. L’innovazione digitale, la spinta verso la sostenibilità e la ricerca di soluzioni più inclusive stanno ridisegnando i confini della finanza strutturata. Non si tratta più solo di replicare schemi tecnici consolidati, ma di immaginare nuove architetture finanziarie capaci di adattarsi a un’economia più dinamica, interconnessa e discontinua.

Secondo Vanessa Colangelo, “tecnologia, sostenibilità e inclusività stanno ridisegnando il mercato delle cartolarizzazioni”. Un’affermazione che riflette un cambiamento profondo, in cui strumenti un tempo riservati alle grandi banche vengono resi accessibili anche a imprese di medie o piccole dimensioni, grazie all’uso di piattaforme digitali, dati avanzati e modelli di rischio più granulari.

Sostenibilità e inclusività come driver di crescita

In questo nuovo scenario, sostenibilità e inclusività si affermano come driver strategici. Non più criteri accessori, ma elementi decisivi per attrarre investimenti e generare valore a lungo termine. Sempre più Pmi infatti scelgono di accedere alla finanza alternativa nell’ambito di progetti legati alla transizione ecologica, alla digitalizzazione o allo sviluppo del territorio. Le cartolarizzazioni si rivelano strumenti compatibili con gli obiettivi Esg, combinando rendimento finanziario con impatto ambientale e sociale.

“Tecnologia, sostenibilità e inclusività stanno ridisegnando il mercato delle cartolarizzazioni”, conclude Vanessa Colangelo. “ E noi, come player specializzati, abbiamo la responsabilità di guidare questa evoluzione rendendo la finanza strutturata sempre più vicina all’economia reale”.



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