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Studio EY-IIA: l’85% degli operatori ha registrato un aumento del peso delle linee commerciali negli ultimi tre anni. E il mercato crescerà ancora, mentre le nuove tecnologie stanno trasformando l’intera catena del valore
Il mercato delle linee commerciali continua a crescere e si prepara a diventare centrale per le compagnie assicurative. La spinta arriva dalla normativa, ma anche da una profonda trasformazione guidata dalle nuove tecnologie, che stanno cambiando radicalmente l’offerta rivolta alle imprese, creando soluzioni sempre più intelligenti, modulari e pronte a far fronte ai rischi più complessi. Polizze catastrofali incluse. È quanto emerge dalla ricerca ‘Il futuro delle commercial lines: l’impatto del tech sull’offerta PMI e corporate’, realizzata da EY per conto di Italian Insurtech AssociaFon (IIA).
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L’85% degli operatori ha già registrato un forte aumento
Il cambiamento è già in atto. E lo dimostra il fatto che l’85% degli operatori intervistati negli ultimi tre anni ha già registrato un notevole aumento del peso delle linee commerciali. Non solo: la stessa percentuale si aspetta un’ulteriore crescita in futuro, che per un intervistato su tre sarà addirittura superiore al 25%. Tale evoluzione, sottolinea lo studio, riflette quindi la crescente attenzione verso coperture sempre più avanzate e tailor-made per il mondo imprenditoriale.
La spinta normativa, ma non solo
Parte dell’incremento messo a segno deriva ovviamente dal nuovo intervento normativo in risposta ai rischi catastrofali: il 78% ha infatti già integrato coperture contro le catastrofi naturali (CatNat) nella propria offerta. Anche prodotti di copertura sui rischi informatici hanno visto una forte crescita: infatti, sebbene solo il 41% offra coperture di cyber risk, quasi la metà (47%) le sta sviluppando o valutando. Per quanto riguarda la distribuzione, la ricerca evidenzia poi come il canale principale resti il broker assicurativo, indicato dal 76% del campione come primaria fonte di accesso, seguito dal 65% che fa capo a reti agenziali, accordi distributivi con banche e ai canali diretti.
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La scarsa percezione del rischio resta il principale ostacolo
Nonostante l’incremento dell’offerta, gli ostacoli alla diffusione di questi prodotti non mancano. Secondo l’indagine, lo scoglio principale è la scarsa percezione del rischio da parte delle imprese (61%), mentre il 56% evidenzia la bassa cultura assicurativa dei clienti. Al contrario, solo una minoranza ritiene che la complessità dei prodotti (17%) o dei canali distributivi (11%) rappresentino un impedimento significativo. “Secondo i dati di Ania nel 2024 solo il 5% delle imprese italiane disponeva di una copertura assicurativa contro i rischi catastrofali. L’introduzione dell’obbligo assicurativo per le PMI, previsto dalla nuova normativa, farà certamente crescere questa percentuale”, afferma Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IIA. Facendo notare come l’aspetto più interessante sia la coincidenza tra questo obbligo e l’arrivo di tecnologie capaci di offrire risposte concrete e tempestive nella gestione di tali eventi.
“Grazie alle soluzioni di intelligenza artificiale e analisi predittiva il settore ha fatto passi da gigante nella previsione e gestione di tali rischi. Tuttavia, se oggi la tecnologia è matura, la percezione del rischio resta ancora un nodo da sciogliere”, sottolinea quindi Ranucci Brandimarte. E proprio su questo fronte dalla ricerca emerge un tema determinante: la quasi totalità degli intervistati (89%) ritiene infatti indispensabile promuovere iniziative di awareness e formazione per rafforzare la sensibilità ai rischi e sviluppare una cultura assicurativa nelle PMI, favorendo così una più ampia diffusione delle coperture.
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API, AI e machine learning al centro
Per quanto riguarda le tecnologie, le più impattanti per le commercial lines sono l’uso di API per la condivisione sicura di dati e servizi, seguite da AI predittva e machine learning. Inoltre, la ricerca evidenzia anche come l’intelligenza artificiale generativa sia quella con maggiore trasversalità nella catena del valore: segna infatti un salto di qualità tanto nella gestione del portafoglio, quanto nell’assunzione e nella liquidazione dei sinistri. Tuttavia, rimarcano gli esperti, il reale impatto delle tecnologie emergenti dipende dalla capacità delle imprese assicurative di evolvere verso un modello pienamente data-driven. Secondo la ricerca, il totale dei rispondenti è convinto che i dati e la loro analisi avanzata siano cruciali per supportare decisioni informate, in particolare nella valutazione e previsione del rischio.
Ma la tecnologia non è tutto
Per diventare una vera azienda data-driven, lo studio fa notare come la sola tecnologia non basti. Per abilitare davvero l’IA Generativa servono infatti investimenti strutturali in competenze (lo indica il 78% del campione), l’integrazione con fornitori esterni di dati (61%) e una governance capace di tradurre l’innovazione in valore (44%). Solo così l’intelligenza artificiale potrà operare su basi solide e portare la personalizzazione, la velocità operativa e la capacità predittiva che oggi il segmento imprese richiede.
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Infine, a livello di singoli settori industriali, l’energy & utilities e il comparto manifatturiero appaiono i più promettenti per il futuro sviluppo delle commercial lines (50%), seguiti da healthcare & pharma (44%) e da costruzioni e real estate (39%). “Nei prossimi anni una delle sfide per le aziende sarà quella di concentrarsi sulla formazione delle proprie persone oltre che lo sviluppo di competenze specifiche al fine di ottenere un modello completamente data driven”, conclude Marco Concordati, partner insurance di EY.
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