Bollo auto 2026, cosa cambia davvero: tutte le novità tra pagamento, scadenze ed esenzioni


Dal 1° gennaio 2026 il bollo auto cambia: pagamento in un’unica soluzione, addio alle rate, nuove regole per veicoli fermi e usati. Ecco cosa prevede la riforma fiscale

Il bollo auto, la tassa automobilistica sul possesso dei veicoli, dal 2026 cambia volto. Con l’approvazione del 17° decreto attuativo della riforma fiscale da parte del Consiglio dei ministri, arriva una semplificazione che promette di snellire il rapporto tra cittadini e amministrazione, ma che porta anche novità sostanziali per chi acquisterà un’auto nuova a partire da quell’anno. Le modifiche non riguarderanno i veicoli già immatricolati, ma soltanto quelli nuovi, immatricolati dal 1° gennaio 2026 in poi.

Bollo auto 2026: stop alle rate

La novità più rilevante riguarda la modalità di versamento: dal 2026 il bollo auto andrà pagato tutto in una volta. Viene quindi abolita la possibilità di frazionare l’importo in rate mensili o semestrali, opzione che fino ad oggi era disponibile in diverse regioni italiane. La scadenza del pagamento sarà agganciata al mese della prima immatricolazione del veicolo, e tale riferimento rimarrà valido anche per gli anni successivi. In concreto, chi immatricolerà un’auto a marzo dovrà versare il bollo entro la fine di aprile, e poi ogni anno entro la fine di quel mese.

Bollo auto 2026: calcolo invariato, ma regole più uniformi

Il sistema di calcolo del bollo non cambia. L’importo continuerà a dipendere dalla potenza del veicolo, espressa in kilowatt, e dalla classe ambientale di appartenenza. Resta invariata anche la competenza regionale nella gestione della tassa. Saranno infatti le Regioni a stabilire le aliquote, le eventuali esenzioni e le agevolazioni previste, ad esempio per i veicoli elettrici, ibridi, a metano o Gpl. Anche la riscossione sarà gestita esclusivamente dalla Regione di residenza del proprietario del mezzo.

Veicoli usati, fermi amministrativi e superbollo

Resta in vigore la regola secondo cui, nei passaggi di proprietà, è tenuto al pagamento del bollo il soggetto che risulta intestatario del veicolo al Pubblico Registro Automobilistico (Pra) il primo giorno del periodo tributario. Questo periodo corrisponde a 12 mesi a partire dal mese di immatricolazione, con scadenza fissata all’ultimo giorno del mese successivo.

Cambiano invece le norme sui veicoli sottoposti a fermo amministrativo. Finora, sulla base di una sentenza della Corte Costituzionale del 2017, non era dovuto il bollo per le auto non più circolanti a causa di gravi violazioni del Codice della Strada. Dal 2026 questa esenzione sarà abolita e quindi anche i veicoli sottoposti a fermo dovranno pagare regolarmente la tassa automobilistica.

Non cambia invece il cosiddetto superbollo, ossia l’imposta aggiuntiva prevista per le auto più potenti, con motori superiori ai 185 kW. Nonostante le ipotesi di revisione o abolizione emerse negli anni passati, il superbollo rimarrà in vigore con le attuali modalità.

Bollo auto 2026: una semplificazione che pesa sui contribuenti

La riforma si inserisce in un piano più ampio di razionalizzazione del sistema fiscale, ma introduce anche un cambiamento che porterà ad un impatto sul portafogli degli automobilisti. Il pagamento in un’unica soluzione, se da un lato semplifica la gestione burocratica e fiscale, dall’altro impone un esborso annuale più consistente, proprio nel momento in cui si affrontano già le spese legate all’acquisto di un’auto nuova.



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