Come abbiamo integrato Bitcoin nei portafogli


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Negli ultimi mesi, il Bitcoin ha registrato un notevole rally, tornando sotto i riflettori di investitori e media. 

Alla base di questa euforia troviamo una combinazione di fattori politici, regolamentari e macroeconomici: l’approccio più favorevole delle istituzioni americane – con la Securities and Exchange Commission (Sec) che ha allentato la pressione legale sul settore e l’amministrazione Trump che strizza l’occhio a un’integrazione strategica del Bitcoin nel sistema finanziario – si è unito al crescente interesse degli investitori istituzionali.

Dal punto di vista finanziario, il Bitcoin continua a presentare un profilo rischio/rendimento unico: pur restando un asset volatile, la sua crescente capitalizzazione e l’adozione da parte di investitori istituzionali hanno contribuito a una parziale stabilizzazione.

La sua correlazione con le asset class tradizionali – pur in aumento durante i periodi di forte appetito per il rischio – resta moderata e variabile nel tempo, rendendolo ancora un potenziale strumento di diversificazione in portafoglio.

La sua natura non ciclica, la scarsità programmata e l’indipendenza dalle politiche monetarie lo rendono un asset alternativo interessante. 

Tuttavia, il suo ruolo in portafoglio va valutato con attenzione e proporzionato al profilo di rischio, in modo da rappresentare un’opportunità strategica all’interno di una logica diversificata e di lungo periodo.

Il nostro approccio: l’integrazione strategica in portafoglio

In Moneyfarm, riconosciamo il potenziale delle criptovalute, ma le approcciamo con la prudenza e la disciplina che da sempre caratterizzano la nostra filosofia di investimento. Non lo consideriamo uno strumento per facili guadagni, ma un potenziale tassello strategico per la diversificazione. 

La nostra strategia divide il portafoglio in due componenti distinte ma complementari, per ottimizzare il rapporto rischio/rendimento:

1. Il portafoglio core (la base stabile)

  • Obiettivo: rappresenta il cuore dell’investimento (tipicamente tra l’80% e il 100% del totale). È costruito per catturare la crescita dei mercati globali in modo efficiente e diversificato.
  • Composizione: utilizziamo ETF (Exchange Traded Funds) a basso costo che replicano i principali indici azionari e obbligazionari mondiali.
  • Funzione: fornire una crescita stabile e solida nel lungo periodo, agendo come fondamenta del tuo patrimonio.

2. I portafogli satellite (le opportunità mirate)

  • Obiettivo: sono allocazioni più piccole e dinamiche, create per aggiungere potenziale extra al portafoglio, sfruttando trend specifici o asset class con caratteristiche uniche.
  • Composizione: investimenti tematici, megatrend o, come in questo caso, asset class innovative come le criptovalute.
  • Funzione: aumentare la diversificazione e ricercare un extra-rendimento, sempre all’interno di un budget di rischio rigorosamente controllato.

Bitcoin nei portafogli: perché e come lo usiamo

Bitcoin è spesso visto come un investimento rischioso o speculativo. Ma se inserito correttamente in un portafoglio ben costruito, può offrire benefici reali di diversificazione.

In un’analisi recente condotta da CoinShares, è stato utilizzato un portafoglio bilanciato ideale – composto per il 60% da azioni e per il 40% da obbligazioni – per valutare il possibile impatto dell’integrazione del Bitcoin. A partire dal 2015, anno in cui Bitcoin è stato per la prima volta “finanziarizzato” tramite strumenti come gli ETP, hanno costruito un database di rendimenti giornalieri per simulare diversi scenari.

A questo portafoglio tradizionale è stata aggiunta una piccola quota di Bitcoin, riducendo in pari misura l’esposizione ad azioni e obbligazioni. Nonostante si tratti di un asset ancora in fase di crescita iniziale, l’analisi ha previsto ribilanciamenti trimestrali, proprio per contenere la volatilità.

I risultati mostrano che, nonostante la naturale volatilità del Bitcoin, una sua allocazione del 4% avrebbe portato i rendimenti annualizzati del portafoglio dal 9,3% al 18,8%. Rimane comunque importante sottolineare che le performance passate e le previsioni non sono un indicatore affidabile delle performance future.

Nel nostro modello, Bitcoin non ha una percentuale fissa nel portafoglio: la sua allocazione viene definita in base al ‘contributo al rischio‘.

Per esempio, se un portafoglio base ha una volatilità del 10%, possiamo decidere di investire fino al 15% del rischio totale in una componente ‘satellite‘, come appunto Bitcoin. Questo significa che, in base a quanto è rischioso (volatilità) e quanto è correlato con il resto del portafoglio, la sua quota effettiva cambia.

Più Bitcoin è volatile o correlato con gli altri asset, minore sarà la sua allocazione. Attualmente, Bitcoin presenta delle caratteristiche specifiche: una volatilità superiore al 40% e una correlazione massima attesa di circa 0,5 con un portafoglio azionario.

Risultato? La sua allocazione massima nel portafoglio è limitata al 5%.

Allocazione nel satellite Volatilità del Satellite
Correlazione tra satellite e core 5% 10% 15% 20% 40%
-0.25 62% 39% 30% 24% 14%
0 50% 34% 25% 20% 11%
0.5 39% 24% 17% 14% 7%
1 30% 17% 12% 10% 5%

Anche con una presenza limitata, Bitcoin ha mostrato un impatto positivo nel tempo. Le nostre analisi, basate su dati dal 2016 a oggi, mostrano delle evidenze importanti.

  • Un’esposizione del 5% in Bitcoin ha generato rendimenti aggiuntivi in quasi tutti i periodi annuali (252 giorni di trading).
  • Il contributo annuo ha oscillato tra -5% e +15%, con una media del +4%.
  • Nella maggior parte dei casi, il risultato è stato compreso tra -2% e +10%.

In pratica, l’impatto sul rischio complessivo del portafoglio è contenuto, e i potenziali guadagni sono stati superiori alle peggiori perdite.

Investiamo in Bitcoin solo tramite ETP a replica fisica (strumenti che detengono direttamente Bitcoin), quotati su Borse regolamentate, con asset custoditi in modo sicuro e assicurati. Questo garantisce la massima protezione possibile.

Un approccio disciplinato, non speculativo

È chiaro che le performance eccezionali del passato – con Bitcoin passato da pochi dollari a valere oltre 2 trilioni – non sono ripetibili. Ma è altrettanto vero che anche in fasi di crisi – con cali anche dell’80%) – una piccola esposizione ben gestita non avrebbe compromesso i rendimenti di lungo periodo di un portafoglio diversificato.

Il nostro obiettivo è semplice: offrire un’esposizione controllata ai benefici potenziali di Bitcoin, senza mai farne il protagonista del rischio. Perché anche l’innovazione, se ben incanalata, può contribuire alla solidità di un investimento di lungo periodo.

Perché solo il Bitcoin?

Abbiamo deciso di integrare le criptovalute nei nostri portafogli non come una scommessa speculativa, ma come un satellite strategico. La nostra analisi ci ha portato a considerare, per il momento, esclusivamente Bitcoin per via delle sue caratteristiche uniche, che lo rendono assimilabile a una forma di ‘oro digitale‘.

  • Scarsità programmata: con un’offerta massima limitata a 21 milioni di monete, il Bitcoin è intrinsecamente resistente all’inflazione, a differenza delle valute tradizionali.
  • Decentralizzazione: la sua indipendenza da banche centrali e governi lo rende un asset unico nel panorama finanziario.
  • Potenziale di diversificazione: la sua bassa correlazione storica con azioni e obbligazioni può migliorare l’efficienza complessiva del portafoglio, specialmente in alcune fasi di mercato.
  • Maturità e accessibilità: l’approvazione di strumenti regolamentati come gli ETP (Exchange Traded Products) fisici ha aumentato la trasparenza, la sicurezza e l’accessibilità per gli investitori.

Conclusione: oltre l’onda speculativa

L’attuale entusiasmo per il Bitcoin è comprensibile, ma per un investitore consapevole è fondamentale guardare oltre l’onda speculativa del momento. Il Bitcoin rimane un asset complesso, con una doppia natura: da un lato, è uno strumento soggetto a forte volatilità e speculazione; dall’altro, è un potenziale diversificatore strategico con una narrativa di lungo periodo convincente.

Il nostro approccio è quello di imbrigliare il potenziale di questo asset senza esserne travolti, integrandolo nei portafogli in modo disciplinato, trasparente e coerente con gli obiettivi di investimento e il profilo di rischio di ciascun cliente.

Investi in crypto con Moneyfarm

Da oggi, puoi investire in criptovalute con noi, in modo strutturato e guidato. Il nostro nuovo portafoglio tematico su Bitcoin è disponibile tramite la Gestione Patrimoniale, con approccio core-satellite: una soluzione unica sul mercato che ti consente di accedere a questo asset innovativo all’interno di una strategia diversificata e coerente con il tuo profilo. Il tutto, con il supporto dei nostri esperti e strumenti regolamentati come gli ETC di WisdomTree e CoinShares.

Ricorda che, quando investi, il tuo capitale è a rischio. Il valore del tuo portafoglio con Moneyfarm può diminuire così come aumentare e potresti ricevere meno di quanto investito. Il trattamento fiscale dipende dalle tue circostanze individuali e potrebbe essere soggetto a modifiche in futuro. Le proiezioni di rendimento non sono un indicatore affidabile delle performance future. Le opinioni espresse qui non devono essere interpretate come raccomandazioni, consigli o previsioni. Se non sei sicuro che investire sia la scelta giusta per te, ti consigliamo di consultare un consulente finanziario.

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*Investire in strumenti finanziari comporta rischi inerenti, tra cui perdita di capitale, fluttuazioni del mercato e rischio di liquidità. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. È importante considerare la tua tolleranza al rischio e gli obiettivi d’investimento prima di procedere.



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