interrogazione parlamentare di Alleanza Verdi Sinistra


Dopo il Partito Democratico che, attraverso l’onorevole Silvia Roggiani, è tornato a chiedere una modifica del progetto dello svincolo della Sassella, anche Alleanza Verdi Sinistra mette al centro del mirino le opere olimpiche della Valtellina e i ritardi non soltanto nella loro realizzazione, ma anche nei pagamenti alle imprese che li stanno eseguendo.

L’interrogazione parlamentare

Al riguardo, infatti, il senatore Tino Magni ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Sui lavori per le prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina è impossibile il controllo analitico dell’avanzamento lavori. Non si hanno notizie circa la conclusione dei cantieri che stanno creando notevoli disagi ai residenti, in particolare della Valtellina – sottolinea Magni -. Visto il rilievo intercontinentale dell’evento, dell’impatto che avrà sul territorio regionale della Lombardia in termini ambientali e di opere infrastrutturali e gli ingenti investimenti statali, sarebbe stato doveroso un rendiconto periodico relativamente sullo stato di avanzamento dei lavori, sull’assegnazione degli appalti e sull’utilizzo delle risorse pubbliche. Ho presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture Salvini per conoscere il cronoprogramma aggiornato, con l’indicazione dello stato di avanzamento fisico e finanziario, delle opere previste per l’avvio dei Giochi Olimpici, e il motivo per il quale imprese che hanno lavorato e anticipato spese per centinaia di migliaia di euro, sono ancora in attesa di essere pagate”.

In effetti, come riportato nell’interrogazione parlamentare stessa, “la piattaforma “Open Milano-Cortina 2026” di SIMICO e la dashboard “Oltre i Giochi 2026” della Regione Lombardia non consentono l’esportazione massiva e in formati aperti e riutilizzabili dei dati, in violazione del codice dell’amministrazione digitale (decreto legislativo n. 82 del 2005) e delle linee guida AgID su acquisizione e riuso di software e dati; inoltre, non rispettano i requisiti di accessibilità e interoperabilità, né le specifiche tecniche di cui all’allegato A delle linee guida di design AgID, rendendo, di fatto, impossibile il controllo analitico dell’avanzamento lavori;

“Non vi è, peraltro, chiarezza circa le risorse economiche impiegate per la realizzazione delle opere olimpiche in Lombardia, poiché nell’unico dossier pubblico della Regione Lombardia “Le olimpiadi e paralimpiadi invernali in Lombardia: verso Milano-Cortina 2026”, di novembre 2024 – si legge sempre nel documento -, l’investimento complessivo dichiarato è pari a 4,967 miliardi di euro, mentre il report indipendente di “Open Olympics” segnala un valore economico totale di 1,35 miliardi di euro.

La società incaricata dell’esecuzione delle opere è SIMICO S.p.A., nel cui consiglio di amministrazione figura un rappresentante designato dalla Regione Lombardia; il report di Open Olympics denuncia altresì che, in Lombardia, “per il 55% delle opere la fine dei lavori è prevista entro il 4 febbraio 2026, giorno di avvio delle prime gare dei Giochi invernali, mentre il restante 41% verrà pronto a Giochi già conclusi, in un arco temporale che va da aprile 2026 a luglio 2032.

“A soli sette mesi all’inizio dell’evento – prosegue Magni – le opere insistenti sul territorio valtellinese sono in ritardo, diverse imprese lamentano mancati pagamenti per i lavori eseguiti nei cantieri olimpici, nonostante decreti ingiuntivi esecutivi e ripetuti solleciti rimasti senza risposta. Tra l’altro, da un punto di vista ambientale non possiamo far finta di nulla di fronte a una serie di problemi segnalati dai residenti, preoccupati innanzitutto dai ritardi delle varie opere. Una situazione che sta penalizzando un territorio a forte vocazione turistica come la Valtellina. Le Olimpiadi dovevano essere l’occasione per investire in mobilità sostenibile, messa in sicurezza del territorio e infrastrutture utili alla popolazione nel lungo periodo. Invece, visto che molte delle opere progettate non saranno pronte per l’evento, il rischio è quello di avere arrecato danni all’ambiente, alla popolazione che non ne avrà un reale beneficio, oltre ad un inutile spreco di risorse pubbliche. Le olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 rischiano di diventare l’esempio di cattiva gestione del denaro pubblico e di una mancanza di visione di sviluppo sostenibile”.

Caso eclatante

Un caso eclatante, relativamente ai mancati pagamenti alle imprese, è quello del parcheggio interrato del Mottolino, citato proprio nell’interrogazione parlamentare di Magni. “Il caso del parcheggio interrato Mottolino di Livigno, una delle 94 opere olimpiche in carico alla società Infrastrutture Milano-Cortina 2026 (SIMICO), è solo l’ultimo di una lunga serie – scrive il rappresentante di Alleanza verdi sinistra -: imprese che hanno lavorato e anticipato spese per centinaia di migliaia di euro, che sono ancora in attesa di essere pagate, nonostante decreti ingiuntivi esecutivi e ripetuti solleciti rimasti senza risposta”.

Per questo nella sua interrogazione parlamentare, Magni chiede di sapere “quali siano le informazioni in possesso dei Ministri in indirizzo sulle opere olimpiche previste in Lombardia, sul cronoprogramma aggiornato con l’indicazione dello stato di avanzamento fisico e finanziario, nonché sulle opere previste per l’avvio dei Giochi Olimpici a febbraio 2026 che, tuttavia, non saranno completate entro tale scadenza; quali siano le valutazioni sul caso della realizzazione del parcheggio interrato Mottolino di Livigno, in carico alla SIMICO, nonché sugli altri numerosi casi di imprese che hanno lavorato e anticipato spese per centinaia di migliaia di euro, ancora in attesa di essere pagate”.



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