“Ex Ilva problema serio, ma vogliamo evitare la chiusura”


Tommaso Foti, ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, è intervenuto al Forum in Masseria organizzato da Bruno Vespa, partecipando al panel dedicato al tema “Politiche di coesione e competitività: una nuova integrazione europea”.

Nel suo intervento, Foti ha sottolineato la necessità di un cambio di approccio da parte dell’Unione Europea nei confronti del mondo produttivo: “L’Europa non deve essere una macchina per vietare, ma deve sostenere la crescita delle imprese”, ha dichiarato.

Secondo il ministro, il continente sta andando incontro a un processo di deindustrializzazione, aggravato da una crisi dell’automotive che sarebbe ampiamente sottovalutata: “Molte imprese del settore rischiano la scomparsa”, ha aggiunto.

Critico anche sul fronte delle politiche fiscali legate all’Industria 5.0, Foti ha denunciato l’eccessiva complessità normativa: “Occorre buon senso, al di là delle scadenze. Le norme devono essere funzionali, non un ostacolo alla produzione”.

Sul piano energetico, il ministro ha evidenziato come l’assenza di una strategia europea e nazionale abbia inciso pesantemente sul caro bollette, spiegando che le politiche di coesione saranno utilizzate per lanciare iniziative a sostegno delle imprese energivore, in particolare nei settori acciaio e ceramica.

In questa direzione, ha anticipato un piano triennale per offrire energia a costi ridotti alle imprese, con l’obiettivo di agevolare la transizione verso l’autoproduzione di energia rinnovabile: “Su questo fronte è attivamente al lavoro la Commissione Europea”, ha precisato.

Infine, un passaggio sull’ex Ilva di Taranto, definito da Foti “un problema serio e noi ce ne siamo fatti carico nonostante alcune situazioni che si sono verificate in corso d’opera e che avremmo sicuramente preferito non ci fossero. Diciamo che il ministro Urso sta cercando in ogni modo di poter tenere aperto un impianto che rappresenta un punto fermo della siderurgia italiana”. Foti ha rimandato le decisioni ai prossimi incontri istituzionali, in particolare alla riunione convocata dal ministro Adolfo Urso per l’8 luglio, sottolineando che la situazione è ancora in bilico e richiede il massimo coinvolgimento degli enti locali.



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