MANDURIA – La giornata conclusiva del Forum in Masseria 2025, l’evento ideato e condotto da Bruno Vespa, ha visto al centro del dibattito il tema delle nuove sfide economiche nel contesto internazionale. Al panel “La Dimensione Italiana tra Disgregazione e Riallineamento globale” ha preso parte anche Emanuele di Palma, presidente della BCC San Marzano, affiancato da protagonisti di primo piano della politica e dell’economia: Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Giorgio Busnelli, country manager di Amazon Italia, Pasqualino Monti, amministratore delegato di ENAV, e Alessandra Ricci, amministratrice delegata di SACE.
Nel suo intervento, di Palma ha tracciato un quadro preoccupante degli effetti delle crisi globali sull’economia reale, sottolineando come dazi, instabilità geopolitica e incertezze finanziarie stiano minando la fiducia degli operatori economici, con pesanti ripercussioni anche a livello locale. «Viviamo un momento di espansione senza intensità, come lo definisce Bankitalia, e questo rallenta la capacità di investimento delle imprese», ha affermato.
Particolare attenzione è stata dedicata alla situazione economica della Puglia, che nel 2024 ha fatto segnare una crescita del PIL pari allo 0,5%, un dato inferiore sia alla media del Mezzogiorno (0,9%), sia a quella nazionale (0,7%). Di Palma ha evidenziato le principali criticità: una domanda interna ancora fragile e un export in flessione, soprattutto in comparti strategici come meccanica, siderurgia e trasporti.
Nei primi tre mesi del 2025, le esportazioni pugliesi hanno subito un calo dell’8,4%, in netto contrasto con il +9,8% nazionale. In controtendenza soltanto il settore agroalimentare, in crescita del 4%. Tra i mercati in difficoltà spiccano gli Stati Uniti, terzo partner commerciale per la regione, penalizzati dall’aumento dei dazi.
Un altro elemento chiave toccato dal presidente della BCC San Marzano è il comportamento delle famiglie pugliesi: aumentano i depositi (+2,2%), mentre i consumi restano pressoché invariati (+0,2%). Per di Palma, si tratta di un chiaro segnale di prudenza, che impone un cambio di passo da parte del sistema bancario locale.
«Oggi le imprese rallentano non tanto per l’alto costo del denaro, quanto per l’assenza di certezze sul futuro. Ecco perché è necessario disporre di una rete bancaria solida, radicata nel territorio, che sappia accompagnare la transizione economica e sociale», ha detto.
Di Palma ha poi ribadito il ruolo strategico del credito cooperativo, che definisce come “artigiano del credito”, capace di trasformare la prudenza in fiducia e il risparmio in sviluppo. In questa logica, ha sottolineato l’importanza di semplificare l’accesso ai fondi pubblici, come PNRR, FESR e fondi regionali, per supportare concretamente le piccole e medie imprese attraverso consulenze su misura, strumenti per l’internazionalizzazione e percorsi formativi.
Non è mancato un riferimento al tema della qualità del lavoro, con un richiamo netto alla necessità di abbandonare il modello dell’occupazione povera. Per il presidente della BCC, è indispensabile un salto culturale nella valorizzazione delle competenze locali, investendo nella formazione come leva di sviluppo.
Il discorso si è chiuso con una visione chiara per il futuro della regione: «Internazionalizzarsi oggi non è più un’opzione, ma una condizione necessaria. La Puglia ha tutte le potenzialità per competere a livello globale. Il nostro dovere, come banche cooperative, è catalizzare fiducia, sostenere famiglie, imprese e comunità, con lo sguardo fisso sul territorio, che non sarà mai virtuale».
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