L’amministrazione comunale di Terni punta seriamente sul tema del nucleare in città. La questione era già stata sollevata in primavera, con una lettera inviata da Palazzo Spada al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in cui si affermava che vista la vocazione industriale di Terni si poteva contribuire a un nuovo sviluppo industriale del Paese tramite la propensione verso la produzione di energia nucleare.
Il tema ora è arrivato anche nel Documento unico di programmazione dell’attività amministrativa 2026-28, con il nucleare ecologico inserito tra i “nuovi focus” su cui il Comune lavorerà nei prossimi anni. In particolare, il documento specifica: “L’Amministrazione comunale rintraccia nell’energia nucleare quell’elemento strategico che può giocare un ruolo determinante nella costruzione di un sistema più resiliente e sostenibile, accrescendone la competitività. Un nuovo nucleare, quello delle mini centrali e dei piccoli reattori, complementare alle fonti rinnovabili che, sfruttando la migliore e più avanzata tecnologia, rafforzi la sicurezza energetica, diversifichi ed integri il mix di energia e promuova la decarbonizzazione.
L’Amministrazione, anche in questo caso, è pronta a raccogliere la sfida e attraverso un approccio responsabile e deciso vuole farsi promotrice di una trasformazione che riguarda l’intero Paese e che può attuarsi con il contributo della città, con l’obiettivo di garantire maggiore sicurezza e sostenibilità e dare slancio alle imprese.”
Con questo presupposto, negli obiettivi operativi del Dup viene proprio specificato: “L’avvio di una procedura per l’individuazione di un’area per la realizzazione di una mini centrale”. Ciò da fare tramite: “Un’attenta valutazione di fattori tecnici e ambientali e delle condizioni di sicurezza. La stabilità del terreno, la disponibilità d’acqua, l’accessibilità (anche ai fini della gestione delle scorie), la giusta distanza dalle zone popolate.”
A Terni si fa quindi sul serio sul tema, anche se rimane vietata in Italia la costruzione di centrali nucleari a seguito del referendum abrogativo del 2011 e naturalmente qualunque decisione fattiva in merito è legata alle normative nazionali, con il Consiglio dei Ministri che a marzo ha approvato una legge delega – proposta proprio dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – sul nucleare sostenibile, che nei prossimi mesi dovrà passare in parlamento. Terni è quindi la prima città a fare un passo avanti in merito, ma tutto dipenderà dalle decisioni a livello nazionale.
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