Corporate venture capital: che cos’è e chi lo fa (in Italia e all’estero)


Il Corporate Venture Capital (CVC) è una forma di investimento di venture capital attraverso il quale un’azienda matura e consolidata investe in un’impresa target (startup o piccole imprese altamente innovative, con alto potenziale di scalabilità), ottenendo una quota di minoranza di capitale sociale (equity) di questa stessa società. Attraverso gli investimenti CVC, le aziende puntano a perseguire soprattutto obiettivi strategici di presidio e sviluppo di nuove tecnologie e/o nuovi modelli di business, accedendo a nuove competenze, idee e tecnologie all’esterno del perimetro aziendale.

Il panorama del corporate venture capital nel 2025 non è particolarmente positivo: rallentano gli investimenti, vengono liquidate le partecipazioni e le aziende chiudono o esternalizzano i CVC.

Ma vediamo intanto cos’è esattamente, come funziona, le strategie e gli esempi in Italia e in Europa.

CORPORATE VENTURE CAPITAL: UN MODO PER FARE OPEN INNOVATION

Non a caso, il corporate venturing (termine con cui si indicano tutte le attività di investimento di un’azienda media/grande su una startup o una piccola impresa) è diventato negli ultimi anni uno degli strumenti di open innovation, ovvero una modalità attraverso la quale individuare proposte innovative al di fuori del perimetro aziendale. “In cambio dell’investimento in startup, la grande corporation apre una finestra di opportunità su tecnologie e aziende sinergiche che hanno le potenzialità per diventare partner”, spiegano Andrea Cavallaro, senior advisor degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, e Andrea Gaschi, associate partner di P4I – Partners4Innovation nel whitepaper pubblicato da EconomyUp Come incubare e finanziare le nuove imprese. “Inoltre, altri obiettivi strategici spesso perseguiti dalle aziende riguardano l’introduzione di nuove idee, l’approfondimento di nuove tecnologie e trend di business, l’identificazione di opportunità che vanno oltre l’attuale business aziendale, l’accelerazione delle proprie piattaforme, la costruzione di relazioni e l’avvicinamento alle competenze della comunità imprenditoriale, l’apertura di vere e proprie ‘opzioni strategiche’ su tecnologie e modelli di business da testare”.

I TRE MODELLI DI CORPORATE VENTURE CAPITAL

Sulla base della letteratura sul tema CVC, si identificano tre principali modelli in cui si può strutturare l’attività di Corporate Venture Capital.

Modello balance sheet

In questa tipologia, gli investimenti di Corporate Venture Capital vengono effettuati direttamente dall’impresa che investe, utilizzando budget, struttura, e processi di allocazione del capitale interni.

Modello General Partner

L’investitore è General Partner di un fondo captive di venture capital che compie il deal, in cui l’impresa mantiene un forte, se non completo, controllo sulle decisioni strategiche.

Modello Limited Partner

L’impresa è Limited Partner di un fondo di venture capital esterno, ossia investe ma non influenza le scelte strategiche.

STAGE DEGLI INVESTIMENTI

Gli investimenti di venture capital, o di corporate venture capital, non si risolvono completamente in un unico punto temporale, ma vengono diluiti nel tempo, al fine di esercitare controllo e monitoraggio della crescita e della gestione dell’impresa target, diminuendo le asimmetrie informative. Questo fenomeno è definito “staging“.

Lo staging si concretizza nella definizione di round successivi di investimento che seguono la maturità del target, che solitamente partono da pre-seed o seed, che avvengono quando l’impresa è nella fase iniziale di sperimentazione dell’innovazione o del modello di business, e proseguono in round A, round B, round C, e così via.

In particolare lo stage dell’investimento è stato suddiviso in due categorie:

Early stage, che comprende gli investimenti pre-seed, seed e round A

Late stage, che comprende gli investimenti dal round B in poi.

GOVERNANCE DEGLI INVESTIMENTI

Un deal di CVC può essere effettuato, oltre che in modalità stand-alone, spesso anche insieme ad altri investitori, che possono essere di varia natura, in particolare:

• Enti finanziari (banche, fondi di venture capital o di private equity, ecc…)

• Enti corporate, categoria in cui si includono le imprese industriali e di “servizi non finanziari”

• Enti finanziari ed enti corporate congiuntamente

STRATEGIE DI INVESTIMENTO

Le strategie che guidano gli investimenti di Corporate Venture Capital sono state valutate in relazione a due dimensioni:

• Il grado di coerenza con il core business dell’impresa oggetto di analisi, che può essere alto o basso in base al livello di sovrapposizione tra l’innovazione o la tecnologia innovativa su cui lavora l’impresa target ed il core business dell’investitore.

• L’obiettivo dell’investimento, che può essere strategico o finanziario, come emerge dalle dichiarazioni e i comunicati stampa rilasciati da manager e rappresentanti degli investitori.

INVESTIMENTI E ACCELERATORI CORPORATE

Il corporate venturing comprende le attività di corporate venture capital, gli investimenti diretti in startup non mediati da un veicolo ad hoc e i programmi di corporate acceleration, ovvero i percorsi di accelerazione in cui le grandi imprese supportano le startup erogando servizi di mentorship, coaching, spazi, consulenza per sviluppo commerciale e, molto spesso, investimenti seed per dare avvio ai progetti imprenditoriali.

“Attraverso questi programmi – continuano Cavallaro e Gaschi – le aziende riescono a ‘vedere da vicino’ e presidiare i trend emergenti e le aziende innovative all’opera, attingendo all’acceleratore come fonte indipendente di Ricerca e Sviluppo e integrando nella propria organizzazione le innovazioni di successo più coerenti con il proprio business, diversificando ed abbattendo il rischio insito in ogni attività di Ricerca e Sviluppo”.

CORPORATE VENTURE CAPITAL: I NUMERI

CVC 2024 e 2025


Dopo tre anni di stagnazione nelle operazioni di exit, nel 2025 il panorama del Corporate Venture Capital sta vivendo una fase di cambiamento, caratterizzata da un ritorno alla realtà con toni più sobri.

Al di fuori delle big tech, che continuano a disporre di capitali significativi da investire in startup attive nel campo dell’intelligenza artificiale, si osserva una tendenza generale tra le grandi imprese: gli investimenti rallentano, i tempi tra un deal e l’altro si allungano, e i responsabili delle unità CVC devono affrontare crescenti pressioni interne per dimostrarne la rilevanza strategica, in particolare nei confronti dei CFO.

Come riporta in questo articolo Alberto Onetti, Secondo Olav Ostin, managing partner del fondo TempoCap, molte aziende stanno inoltre dismettendo in modo discreto una parte significativa del proprio portafoglio – tra il 20% e il 50% – attraverso i mercati secondari.

La questione centrale, oggi, è comprendere se si tratti semplicemente di una fase post-hype oppure dell’inizio di un nuovo ciclo di consolidamento e maturazione dell’intero ecosistema CVC.

Secondo PitchBook Q1 2025, il mercato globale del CVC è ancora in fase di ripresa post-calo 2022-2023. Il 2024 ha chiuso con circa 7.900 deal CVC globali, in crescita del 15% rispetto al 2023, ma ancora lontano dal picco del 2021. In Europa, sono stati registrati 1.870 accordi per un valore complessivo di 21,3 miliardi di dollari nel 2024 (fonte: PitchBook & Sifted, aprile 2025).

Il calo del CVC 2023 anche in Europa

Come detto, il 2023 non è stato un anno positivo per il CVC. Da gennaio a luglio, dice Pitchbook, ci sono stati solo 4.335 accordi CVC. In totale, durante l’anno, c’è stata una diminuzione globale del flusso di accordi CVC di circa il 30% rispetto al 2022.

L’investimento CVC in Europa nel 2023 rispecchia da vicino la tendenza mondiale, con 977 accordi e 12,5 miliardi di dollari investiti fino a inizio luglio, rispetto a 2.741 accordi e 49,5 miliardi di dollari l’anno scorso.

I FONDI PIÙ ATTIVI DI CORPORATE VENTURE CAPITAL

Nel 2024-2025, tra i CVC più attivi si segnalano:

  • GV (Google Ventures)
  • Amazon Industrial Innovation Fund
  • Salesforce Ventures
  • Microsoft’s M12
  • Qualcomm Ventures
  • Samsung Next
  • Novartis Venture Fund per l’healthcare
  • SAP.iO
  • LG Nova (LG Electronics, focalizzata su digital health e smart home)
  • Maersk Growth in ambito logistica e climate tech

A inizio 2025, BMW i Ventures ha annunciato un nuovo fondo da 300 milioni di euro focalizzato su AI, sostenibilità e software-defined vehicle.

Anche SAP.iO, la divisione CVC di SAP, ha accelerato l’investimento in startup green e di AI enterprise nel nuovo hub di Milano inaugurato ad aprile 2025

A maggio 2024, nel mondo del Corporate Venture Capital, ci sono stati due grandi annunci: Toyota ha aumentato i suoi investimenti in CVC a 800 milioni di dollari e il fondo Future Energy Ventures è diventato indipendente e ha ricevuto investimenti da CLP Group. Questo evidenzia due trend: il CVC è un mestiere per chi è in grado di fare investimenti molto elevati, e sempre più CVC si aprono ad altre aziende. Una cosa è certa: resta indispensabile per alimentare le giovani realtà innovative di cui abbiamo  sempre più bisogno.

Uno degli investitori di corporate venture capital più attivi negli ultimi anni è stato Google Ventures, la società di Google dedicate al corporate venture capital, insieme a Intel Capital e Qualcomm Ventures. Tra i primi CVC del mondo ci sono gli asiatici Samsung Ventures, Bertelsmann Asia Investments e Mitsui & Co. Global Investment. Fra gli investitori nell’Healthcare figurano Novartis Venture Fund, Johnson & Johnson Innovation, SR One, Alexandria Venture Investments, Roche Venture Fund, Pfizer Venture Investments e Novo Ventures.

Bosch è un precursore del Corporate Venture Capital in Europa. L’azienda tedesca, che ha lanciato il suo primo fondo di CVC nel 2007,  in 10 anni ha investito in oltre 50 startup nel mondo, ma non ne ha mai acquisita nessuna.  Finora ha realizzato 13 exit: la più famosa è quella di Movidius, che produce processori per la visione mobile, venduta a Intel nel 2016.

Il caso BP Ventures

BP Ventures è il fondo di Corporate Venture Capital di BP, colosso inglese in ambito oil and gas, oggi impegnato in una transizione strategica che dovrebbe portarlo a divenire una “Integrated Energy Company”. È un fondo (tipologia “evergreen”) avviato nel 2008 (e rilanciato con forza nel 2017) che ha complessivamente investito oltre 700 milioni di dollari e che annualmente investe 120-150 milioni all’anno. Ad oggi BP Ventures ha in portafoglio circa 45 aziende (il ticket medio degli investimenti è 5-10 milioni) e una quindicina di exit. Ma le startup sono troppo piccole per fare la differenza in una grande impresa. Ci vogliono le scaleup. Per questo BP ha creato Launchpad, un venture builder con un team di 50 persone e un budget di investimento di 100 milioni l’anno.

Corporate venture capital in Europa

Secondo il report European Corporate Venture Capital Trends 2024 di Invest Europe e Sifted, la crescita degli investimenti è stata trainata nel 2024 da scaleup europee in AI, climate tech e cybersecurity, con un forte coinvolgimento di corporate come Orange Ventures, BP Ventures, Enel X, TotalEnergies On, Volkswagen Group Innovation.

Corporate venture capital in Italia

Nel Report 2025 sull’Open Innovation in Italia di Mind the Bridge, emerge che le PMI innovative e le medie imprese (50-250 dipendenti) sono state responsabili di oltre il 35% dei deal CVC in Italia nel 2024, spesso attraverso club deal o fondi di corporate accelerazione regionali. Tra i principali attori: Iren, Zanichelli Venture, Cefriel Venture Studio, CDP Venture Capital con il fondo Corporate Partners I (in fase di rilancio 2025).

CHI FA CORPORATE VENTURE CAPITAL IN ITALIA

Sono diverse le aziende in Italia che utilizzano fondi di corporate venture capital per spingere l’innovazione.

QUI UNA LISTA

IL CVC SUPPORTATO DA CASSA DEPOSITI E PRESTITI

Da settembre 2021 è operativo il Fondo Corporate Partners I di CDP Venture Capital Sgr, che mira a coinvolgere le principali aziende italiane per far crescere l’ecosistema “venture” nazionale grazie all’investimento e al supporto a startup e PMI innovative nei settori più strategici per il Paese. Il Fondo Corporate Partners I è il nono fondo di investimento lanciato da CDP Venture Capital Sgr, in linea con gli obiettivi del Piano Industriale 2020-2022 che prevede un equilibrato mix di investimenti diretti e indiretti a sostegno dell’intero ecosistema italiano del venture capital. Con una dotazione iniziale di 180 milioni di euro allocati da CDP Equity e dal Ministero dello Sviluppo economico, il Fondo opera su quattro comparti: IndustryTech, EnergyTech, ServiceTech e InfraTech.

Il Fondo Corporate Partners I è stato rifinanziato nel 2024 con una nuova dotazione di 250 milioni di euro, espandendo i comparti con focus su AI, Cybersecurity e GreenTech. Ha coinvolto nuove corporate come Leonardo, Terna, Poste Italiane e Generali.

(Articolo aggiornato al 06/08/2025)



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