“Dica perché tiene segreto l’ammontare della penale’


Non c’è solo l’imitazione del mitico Fiorello a Mucciaccia. “Fatto” è diventato anche il leit motiv del ministro Matteo Salvini.

“Nel 2018 mi dicevano che non sarei riuscito a fermare gli sbarchi, non c’era mai riuscito nessuno. Fatto. Fino a ieri mi dicevano che non sarei riuscito a far partire i cantieri del Ponte. Fatto”.

Così il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, in cui commenta in sì del Cipess sostenendo che l’approvazione del Ponte sullo Stretto è stata “una delle maggiori soddisfazioni della mia storia politica”.

Secondo il vicepremier si tratta di un risultato importante “non solo per me: per tutto il Paese. Abbiamo acceso l’interesse mondiale per un’opera unica che genererà 23 miliardi di Pil da Nord a Sud, richiamando investimenti, lavoro e turismo. Con il via libera, abbiamo raccolto i frutti di quasi tre anni di lavoro, pensi alle Olimpiadi Milano-Cortina e agli investimenti senza precedenti nelle ferrovie”.

Alla domanda su quale sarà l’ostacolo maggiore nella prima fase di realizzazione del Ponte, Salvini risponde: “Al di là della burocrazia, sono dispiaciuto ma non sorpreso dai troppi no ideologici. A sinistra c’è chi tifa contro il Ponte perché pensa di danneggiare la Lega. Ma il collegamento stabile tra Calabria e Sicilia sarà un successo per tutti, sono confortato che da Fuksas all’ex governatore sardo Pigliata ci siano persone libere e pragmatiche. E io voglio andare fino in fondo”. E su chi vede nel Ponte un simbolo della Lega che ha voltato le spalle alle battaglie storiche, il ministro dei Trasporti sostiene: “E’ il contrario. La Lega ha sempre contestato l’assistenzialismo, la spesa improduttiva che condannava il Sud a vivere di sussidi e non di lavoro. Il Ponte, al contrario, è un’opera che attira investimenti e ricchezza, esattamente come lo è stata a suo tempo l’Autostrada del Sole. Il Ponte – dice – è esattamente l’opposto del reddito di cittadinanza o della Cassa del Mezzogiorno. E farà felici anche le regioni del Nord: le imprese settentrionali, quelle lombarde in primis come certificato da OpenEconomics, saranno le più coinvolte nella costruzione. E un Sud più sviluppato sarà un vantaggio per tutti”.

Quali delle 62 prescrizioni previste dal ministero dell’Ambiente la preoccupano? “Nessuna preoccupazione, ci sono oltre 40 milioni destinati al monitoraggio ambientale prima, durante e dopo. Con il Ponte avremo 140 mila tonnellate di anidride carbonica in meno e un mare più pulito, parliamo di una vera opera green. Con costi abbattuti. Oggi si spendono circa 40 euro per attraversare lo Stretto, il Ponte costerà un quarto”, è la risposta. Infine, sul governo, che ha ormai superato la metà del mandato e sui prossimi punti al centro dell’agenda, Salvini indica: “lavoro, pace, sicurezza e giustizia”.

Dichiarazioni che non convincono il popolo del no ponte che ieri era presente in modo massiccio al corteo che si è svolto a Messina. Un’altra manifestazione di protesta è prevista domani da parte dei pescatori: le feluche esporranno la bandiera No Ponte per dare un segnale chiaro della loro opinione riguardo al progetto. Saranno unite da questa intenzione barche di entrambe le sponde dello Stretto di Messina.

Ma fra i più accaniti oppositori c’è anche il deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde che parla di “autocelebrazioni” e di “14,5 miliardi di euro per un progetto figlio di vecchie carte polverose, riesumato senza una nuova gara d’appalto e con un contratto Eurolink che aggira ogni concorrenza”.

”Salvini parla di “green”, ma le “140mila tonnellate di CO₂ in meno” sono frutto di dati falsi – accusa il deputato – E poi, da quando lui è interessato alla CO₂? Salvini dimentica che, per dare l’ok al progetto del Ponte, sono stati esautorati tutti gli organismi pubblici che avrebbero dovuto valutarlo tecnicamente. È lo stesso Salvini che ha affermato che, in caso di terremoto, le città verranno rase al suolo ma il Ponte rimarrà in piedi. Un bel modo di intendere l’interesse pubblico.Anche i dati economici smentiscono le promesse di Salvini: secondo il Centro studi di Unimpresa, l’opera genererebbe ricavi annui compresi tra 535 e 800 milioni di euro, con un utile operativo di appena 100 milioni, pari a meno del 25% del costo totale in 30 anni. Un impatto limitato sul Pil del Sud, a fronte di un indebitamento e di una spesa colossali”.

”Salvini può dire pubblicamente a quanto ammonterà la penale che gli italiani dovranno pagare se il progetto non si realizzerà? Quel dato il governo lo tiene segreto. Perché? Noi sappiamo che la penale sarà superiore a 1,5 miliardi di euro. Salvini lo smentisce o lo conferma? Così lo Stato sarà legato mani e piedi a pagare per un’opera anche se non verrà realizzata.La verità è che il Ponte non unisce, ma divide: divide le priorità dalle fantasie propagandistiche, divide i bisogni reali dei cittadini dagli interessi delle lobby, divide la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini dalla corsa al consenso elettorale. Salvini fa propaganda con i soldi pubblici, mentre agli italiani serve altro e non il Ponte”.

 



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