“LA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE TOSCANA CHIEDE UNA CURA FORTE, INTERVENTI CREATIVI E CONCRETI”


Firenze,
(informazione.it – comunicati stampa – servizi)

I PESSIMI DATI DI PARTENZA

In Toscana ogni giorno chiudono 10 negozi contro 4 che riaprono. Tutte le province toscane, secondo recenti dati di Confcommercio, hanno subito significativi decrementi di attività commerciali tra il 2012 e il 2024, oscillando da meno 30% a meno 15,6%. A Firenze ha chiuso un negozio su quattro. Oltre 200 comuni toscani su 273, secondo Confesercenti, sono stati colpiti dalla desertificazione commerciale, lasciando 1,3 milioni di residenti senza accesso ai servizi di base e portando alla chiusura di 8.474 attività al dettaglio.Tra i Comuni colpiti 84 hanno registrato la sparizione di una sola attività di vicinato, 73 di due e 44 di tre o più. A questo pesante bollettino deve essere aggiunto un altro dato demografico preoccupante: la popolazione toscana, 3.664.798 abitanti nel 2023, è diminuita del 2% rispetto al 2014, con un calo più marcato nei micro-comuni con meno di 5mila abitanti (-6%) e nei comuni tra 10mila e 15mila abitanti (-2,5%).

LA PROVINCIA DI FIRENZE SOFFRE IN MOLTE AREE MENO BARICENTRICHE,
MONTANE E CON POPOLAZIONE POCO MOBILE O ANZIANA

“E’ chiaro – scrive in esordio Franco Banchi – che questo preoccupante quadro colpisce non marginalmente la nostra provincia di Firenze, soprattutto le aree meno baricentriche, montane e con popolazione poco mobile o anziana”.

“Ma credo sia utile – prosegue Banchi – passare dalla mentalità da necrologio a quella creativa e concreta. La diagnosi è impietosa, ma ora è il momento della cura. Le prossime elezioni regionali sono l’occasione per aggredire e risolvere il problema della desertificazione commerciale e della chiusura dei negozi di vicinato, senza i quali la comunità stessa risulta indebolita”

“E’ l’ora – continua l’esponente della LISTA CIVICA TOMASI PRESIDENTE – di progetti personalizzati, basati sulla mutualità, la collaborazione tra comparti e investimenti nella formazione. Ad esempio la messa in opera circuiti di vendita diretta tra agricoltori, artigiani e commercianti, botteghe multifunzionali nei borghi e nei paesi interni,  con  sinergie strategiche precise: promozione territoriale, marchi distrettuali, provinciali e regionali.

L’auspicio di Banchi è  che “Commercio locale e mondo digitale non si combattano. Ultimamente sono nate delle piattaforme sperimentali molto interessanti e di facile gestione con l’obiettivo di superare l’inefficacia dei risultati di ricerca online tradizionali, consentendo agli utenti di individuare e acquistare rapidamente prodotti specifici disponibili localmente, nelle vicinanze, sotto casa. Ma le stesse piattaforme servono allo stesso tempo i commercianti. Ad esempio, per sostenere le attività commerciali locali nella transizione digitale ( gestione quotidiana dei negozi ed inventario, un tool predittivo di intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza dei rifornimenti, del magazzino, delle scorte fino alla gestione del personale” .

UN VENTAGLIO DI PROPOSTE CREATIVE E CONCRETE


Banchi avanza alcune proposte che sosterrà nella prossima campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale:

“Attivare accordi tra Comuni, associazioni e proprietari  ( canoni di locazione calmierati per imprese in difficoltà o nascenti, in quartieri ed aree più fragili);

Ipotizzare una flat tax anti-desertificazione
( in areee a bassa presenza commerciale per  usufruire di regime fiscale e burocratico di vantaggio);

Prevedere finanziamenti degli Enti locali e regionali a fondo perduto (
per nuove attività in zone deboli e sostegno a chi rischia di chiudere per mancanza di un ricambio generazionale ,soprattutto quelle uniche di stretta necessità . Tra le voci che potranno essere rendicontate ci saranno le spese d’affitto ed energetiche, il rinnovo o l’acquisto del mobilio interno ed esterno e molto altro.

Altre misure sono possibili, come quelle previste dal Comune di Pordenone. Tra le già adottate vi è l’abbattimento della tassa sull’immobile interessato, la diminuzione delle tariffe per la sosta a pagamento, un’attenzione rinnovata verso i dehors,  il nuovo regolamento di polizia urbana che sensibilizza sul decoro delle aree pubbliche con un “patto di via” che rende corresponsabili gli esercenti in quanto “sentinelle del territorio”.

In alcuni territori, in particolare quelli montani o in contesti di marginalità, si sono stipulati patti tra enti locali ed esercenti, impegnati a condividere tutte le soluzioni, tra le quali nuovi sportelli automatici Postamat ed il  portale rivenditori “PuntoLIS”, ovvero centri di appoggio e servizio multifunzionali presso negozi di vicinato, come tabaccherie e farmacie, dove sarà possibile accedere a servizi postali di base e non solo.

IL CONFRONTO FRA REGIONI

Banchi riporta l’esempio della Regione Friuli Venezia Giulia, che “prevede
un piano di
 finanziamenti progressivi a fondo perduto per negozi di prossimità, in Comuni medio-piccoli o piccoli, se si verificano alcune condizioni: consegna a domicilio; supporto ai servizi postali; vendita di giornali e riviste; vendita prevalente di prodotti locali o di provenienza regionale; utilizzo di eco-compattatori e di attrezzature e strumentazioni necessarie per la vendita di prodotti alimentari e detergenti sfusi; adesione a progetti di recupero delle merci invendute; accesso a internet mediante la messa a disposizione di rete wi-fi o di postazione multimediale; servizio fotocopie e scansione documenti, nonché assistenza gratuita mediante affiancamento della clientela nello svolgimento di adempimenti burocratici documentati sia in modalità cartacea tradizionale che elettronica digitale”.

Questa la conclusione di Banchi. “ La nostra regione è stata molto più parca ed ha inserito il finanziamento specifico ( 500mila euro ) solo nel piano più generale de “La Toscana diffusa  (2025-27 )”, quasi disperdendolo. Se si pensa che il Friuli, che ha una popolazione cinque volte più piccola della Toscana, ha stanziato solo per il presente anno 620mila euro ed ha dedicato al problema un focus risolutivo assolutamente mirato sui negozi di vicinato, abbiamo la plastica rappresentazione delle differenze”





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