Nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna c’è un buco da 645 milioni di euro. O meglio: questa è la cifra che la Regione si aspetta. La stima è riportata in una delibera approvata dalla giunta de Pascale.
Il bilancio preventivo per il 2025 si preannuncia in salita: come scrive l’edizione locale di Repubblica, che riporta la notizia, nel 2024 il disavanzo era stato di 378 milioni di euro. Per l’assessore alla Sanità Massimo Fabi, però, i conti “sono in linea con lo scorso anno”, visto che “manca il reparto dei fondi nazionali”.
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L’anno corrente “si presenta in Emilia-Romagna, al pari delle altre regioni, particolarmente critico, come certificato anche dal parere della conferenza delle regioni nel documento di finanza pubblica 2025, in ragione del fatto che il livello di finanziamento del fabbisogno sanitario standard incrementa dell’1,8% a fronte di una spesa sanitaria che aumenta in misura ben superiore (+3,6%) per i notevoli incrementi attesi” si legge nella delibera.
A pesare maggiormente nella stima è ovviamente l’inflazione, ma anche i rinnovi contrattuali, le indennità al personale e la spesa farmaceutica. “Alla luce dell’andamento effettivo di alcuni fattori della produzione e del livello effettivo delle risorse a disposizione del servizio sanitario regionale per il 2025, la giunta si riserva di definire eventuali ulteriori politiche di sistema o ulteriori manovre di sostegno alle aziende sanitarie” continua il testo.
I possibili fondi che serviranno a ripianare almeno parzialmente il bilancio sono già individuati nella delibera stessa, come ad esempio “i meccanismi del pay-back”.
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