Autoimpiego, come richiedere i contributi a fondo perduto


È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto 11 luglio 2025 del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che rende operative le misure per l’autoimpiego, il lavoro autonomo e professionale previste dal Decreto Coesione (D.L. n. 60/2024). L’obiettivo è sostenere l’avvio di nuove attività autonome e imprese, con particolare attenzione ai giovani in cerca di occupazione.



Le misure si articolano in due programmi distinti: ACN – Autoimpiego Centro-Nord, rivolto alle iniziative con sede nelle regioni del Centro e del Nord Italia, e RSUD – Resto al Sud 2.0, destinato a quelle attive nel Mezzogiorno.


A chi spettano i contributi

I beneficiari sono giovani inoccupati, inattivi o disoccupati, compresi coloro che vivono condizioni di marginalità sociale o di discriminazione. Rientrano anche i disoccupati iscritti al programma GOL (Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori). È richiesta un’autocertificazione che attesti lo stato occupazionale al momento della domanda.

Le iniziative ammissibili devono essere avviate nei 30 giorni precedenti la domanda, risultare inattive alla data di presentazione e riguardare attività di lavoro autonomo, imprese individuali, società, cooperative o studi professionali. Non sono ammesse iniziative che derivino dalla semplice riapertura di attività cessate nei sei mesi precedenti con lo stesso codice Ateco.


Spese ammissibili e importi

Il contributo è concesso sotto forma di voucher a fondo perduto fino al 100% dell’investimento, con limiti diversi a seconda dell’area geografica:

  • fino a 30.000 euro per il Centro-Nord, elevabili a 40.000 euro in caso di investimenti in innovazione, digitalizzazione o sostenibilità ambientale;

  • fino a 40.000 euro per il Mezzogiorno, elevabili a 50.000 euro con le stesse finalità.

Sono esclusi i costi per consulenze legali, fiscali o per la semplice presentazione della domanda, così come quelli relativi a materie prime, personale, utenze, locazioni, terreni e immobili non funzionali. Ammesse invece consulenze tecniche erogate da enti del terzo settore, nel limite del 30% del programma di investimento. Le spese devono essere sostenute entro 16 mesi dalla concessione, prorogabili fino a un massimo di 20 mesi.

Chi percepisce la NASpI può richiederne l’erogazione in un’unica soluzione e cumularla con il contributo a fondo perduto, creando così un capitale iniziale per l’avvio dell’attività.


Come presentare la domanda

La procedura è a sportello e può essere attivata sia da persone fisiche sia da soggetti giuridici. Un provvedimento ministeriale definirà le date di apertura e chiusura, i moduli di domanda e la documentazione da allegare.

La gestione è affidata a Invitalia, che si occupa dell’istruttoria, della concessione e dell’erogazione dei contributi, oltre a fornire servizi di tutoraggio. L’Ente Nazionale per il Microcredito garantisce formazione e accompagnamento, mentre Sviluppo Lavoro Italia coordina le attività di promozione e raccordo con centri per l’impiego e camere di commercio.



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