Per l’economia piacentina autunno in salita, raccorderia e meccanica colpite dai dazi Usa


L’economia piacentina si prepara a un autunno complesso, tra elementi di tenuta e nuove sfide. Le previsioni camerali indicano per il 2025 una crescita contenuta del Pil (+0,5%), con servizi (+0,5%) e industria (+0,8%) in positivo, ma agricoltura (-1,7%) e costruzioni (-0,3%) in difficoltà.

«La ripresa ripartirà quando scenderanno le tensioni geopolitiche», spiega Nicola Parenti, presidente Confindustria Piacenza. I dazi americani del 50% su alluminio e acciaio colpiscono duramente oil & gas e raccorderia. «Fortuna che il nostro tessuto sia di Pmi più flessibili», aggiunge.

Preoccupa il forte calo delle esportazioni (-13,1%) e l’aumento della cassa integrazione (+56,4% nel primo semestre, +290mila ore). Sul fronte occupazione, segnali contrastanti: l’industria segna territorio negativo, ma Excelsio prevede 8.210 nuovi contratti (+9,8%) per agosto-ottobre, anche se l’85% a termine.

Per Confapi, guidata da Andrea Paparo, serve «passare da reazione a costruzione». Le priorità: internazionalizzazione verso nuovi mercati, formazione mirata contro la carenza di manodopera qualificata, e reti tra imprese per condividere investimenti in innovazione.

Resta aperta la questione Mcm Vigolzone (300 lavoratori), con cordate interessate al rilancio.



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