Autoimpiego, al via i contributi a fondo perduto: come richiederli
Roma – È arrivato in Gazzetta Ufficiale il decreto dell’11 luglio 2025 che rende operative le nuove misure per l’autoimpiego e il lavoro autonomo, previste dal Decreto Coesione (D.L. 60/2024). Un provvedimento atteso, che mette a disposizione contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per chi sogna di aprire una propria attività o rafforzare quella già avviata.
Chi può beneficiarne
Le misure si dividono in due linee:
- ACN (Autoimpiego Centro-Nord), riservata alle imprese con sede in quelle aree;
- RSUD (Resto Sud Autoimpiego), destinata invece a chi opera nel Mezzogiorno, Sicilia compresa.
I destinatari sono soprattutto giovani under 35, disoccupati di lunga durata, donne inattive o in cerca di reinserimento, oltre a professionisti e autonomi che vogliono dare una svolta al proprio percorso.
Quali spese sono coperte
Il decreto elenca chiaramente le spese che potranno essere finanziate:
- l’acquisto di macchinari, attrezzature e beni strumentali;
- l’adeguamento e la ristrutturazione dei locali;
- gli investimenti digitali (software, piattaforme, strumenti tecnologici);
- corsi di formazione e consulenze specialistiche;
- una quota di capitale circolante, utile a coprire i primi mesi di attività.
Restano fuori, invece, le spese di rappresentanza, i beni usati e tutte le spese non legate direttamente al progetto imprenditoriale.
Come presentare la domanda
Il punto di riferimento sarà –> Invitalia, che gestirà il bando attraverso una piattaforma online.
La procedura prevede:
- registrazione sul portale dedicato;
- compilazione della domanda con i dati richiesti;
- presentazione di un business plan che illustri progetto e sostenibilità economica;
- invio della documentazione necessaria.
Le richieste saranno valutate in ordine cronologico, fino a esaurimento delle risorse disponibili.
Quanto si può ottenere
Gli incentivi prevedono contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese e, in alcuni casi, un finanziamento agevolato a tasso zero per la parte restante. L’importo massimo varia a seconda del tipo di impresa e della sua localizzazione.
Un’opportunità concreta
Per chi vuole restare o rientrare in Sicilia, queste misure rappresentano una chance importante. «Non si tratta solo di un sostegno economico – sottolinea Debhorah Di Rosa, consulente del lavoro a Ragusa – ma di uno strumento per aiutare i giovani e i professionisti a dare vita a progetti che altrimenti resterebbero nel cassetto».
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