Martedì scorso il paniere di titoli europei del settore della difesa costruito da Goldman Sachs ha registrato un calo di quasi il 6%, a fronte delle notizie di un’apertura concreta della trattativa per la pace in Ucraina. E’ già finita, quindi, la corsa dei titoli bellici?
Per le grandi banche no: continuano a ritenere che ci sia ancora carburante nei serbatoi. E a prescindere dall’esito delle trattative.
Quest’anno gli investitori hanno espresso commenti entusiastici sui titoli europei del settore della difesa, in netto contrasto con la loro precedente fedeltà ai titoli statunitensi. Infatti, il paniere di Goldman ha raggiunto un livello record a giugno.
Ma nonostante le promesse di un aumento della spesa pubblica, gli operatori hanno continuato ad attendere la prova che tutte queste dichiarazioni si traducessero effettivamente in entrate extra. Poi, questa settimana, il presidente degli Stati Uniti ha spinto per i colloqui di pace in Ucraina e Hamas ha accettato un cessate il fuoco a Gaza.
Di conseguenza, gli investitori hanno fatto scendere il paniere di titoli europei del settore della difesa del 5,7%, con Rheinmetall, Renk, Leonardo e Saab che hanno registrato i cali maggiori.
Perché dovrebbe interessarmi?
Per i mercati: si tratta di una macchia rossa in un contesto altrimenti verde.
Allargando lo sguardo, le azioni di Rheinmetall, Renk e Saab sono ancora superiori di oltre il 100% rispetto all’inizio dell’anno.
► Il piano di difesa europeo è, dopotutto, un progetto pluriennale, non una reazione a breve termine. La regione prevede di accumulare scorte di munizioni, potenziare le difese aeree e i blindati e modernizzare i centri di comando. Questi programmi non vengono cancellati sulla base di un titolo di giornale, né lo sono i loro ingenti ordini arretrati.
► Il calo di questa settimana sembra quindi più un caso di diminuzione del “premio di guerra”: c’è stato un calo del prezzo extra che gli investitori sono disposti a pagare quando il rischio di conflitto è elevato.
► JPMorgan lo conferma, affermando che gli ordini europei nel settore della difesa dovrebbero aumentare anche se la guerra in Ucraina dovesse risolversi. HSBC ritiene che anche in futuro l’Europa potrebbe farsi carico di una parte maggiore dei costi per la sicurezza dell’Ucraina, il che non farebbe che aumentare tali costi.
Il quadro generale: parliamo di un bambino prodigio.
Gli investitori di capitale di rischio non hanno certo perso il loro interesse. Sequoia sta guidando un round di finanziamento da 60 milioni di dollari per Stark Defence, assegnando alla startup tedesca una valutazione di 500 milioni di dollari a soli 18 mesi dalla sua fondazione.
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