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Dazi Usa, sindacati e categorie alla Regione Toscana: “Subito incentivi e meno burocrazia”


Firenze, 8 aprile 2025 – Rilanciare la domanda interna, investire in infrastrutture, prevedere incentivi per le imprese del territorio, aprirsi a nuovi mercati e semplificare la burocrazia.

È la sintesi delle richieste arrivate da sindacati e associazioni di categoria, convocate oggi con urgenza dalla Regione Toscana per fare il punto sull’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti. Un vertice straordinario, quello tenuto questa mattina a Firenze, che ha visto seduti allo stesso tavolo rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali, uniti dalla preoccupazione per le conseguenze sul tessuto economico locale.

“Un problema che rischia di essere devastante per la nostra economia”, ha detto senza mezzi termini Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana.

“Accogliamo con favore la prontezza con cui la Regione ha risposto, oggi è stata l’occasione per avviare una riflessione operativa, anche se molti strumenti vanno attivati a livello nazionale. Serve rilanciare la domanda interna – ha sottolineato – a partire da un aumento dei salari. Questo Paese ha un problema salariale e per troppo tempo si è puntato tutto sulle esportazioni, trascurando il mercato interno. Rilanciare i salari aiuterebbe le famiglie e assorbirebbe parte delle merci che oggi rischiano di restare invendute. Allo stesso tempo, è fondamentale aprirsi a nuovi mercati e superare i pregiudizi verso economie diverse: non possiamo affidarci solo all’export verso gli Stati Uniti, dobbiamo guardare anche ad altri orizzonti”.

A lanciare l’allarme è anche la Cisl Toscana, con la segretaria generale Silvia Russo: “I dazi Usa arrivano in un momento già critico per la nostra economia e rischiano di aggravare ulteriormente la crisi occupazionale, specie nei settori della manifattura e della moda, su cui da tempo chiediamo un intervento della Regione. Serve una risposta europea e nazionale, ma anche azioni concrete in Toscana: migliorare la comunicazione su bandi e politiche attive, investire sulle infrastrutture come porti e aeroporti per trattenere e attrarre imprese. E un segnale importante per i cittadini sarebbe anche rivedere l’aumento dell’addizionale Irpef, che è stato un errore”.

Sulla stessa lineala Uil Toscana, con il segretario generale Paolo Fantappiè: “Accogliamo con favore i finanziamenti regionali per l’esplorazione di nuovi mercati e per l’attrazione di investimenti. Ma la vera priorità resta il rilancio dei consumi interni. Servono aumenti salariali attraverso i rinnovi contrattuali, sia nazionali che territoriali, per restituire potere d’acquisto alle famiglie. Inoltre, serve un progetto di reindustrializzazione credibile per la Toscana: ad oggi manca un piano strutturato. È il momento di mettere in campo idee concrete per rassicurare i mercati e dare prospettive reali al tessuto produttivo, tutelando le lavoratrici e i lavoratori”.

Focus particolare sull’agroalimentare da parte della Cia Toscana, che ha partecipato al vertice con il direttore Giordano Pascucci: “I dazi colpiscono settori chiave come olio, vino, salumi e formaggi. Per il vino toscano parliamo di un terzo della produzione destinato agli Usa. Oltre a sostenere le aziende colpite, è necessario superare le barriere interne all’Unione Europea, semplificare le procedure e togliere i paletti che penalizzano il comparto. Bisogna aprirsi a nuovi mercati e utilizzare strumenti come l’Ocm per garantire sostegno immediato. E non abbassare la guardia sulle pratiche sleali nei rapporti commerciali”.



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