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Marino Marini : Quinta di teatro (1942) – Tecnica mista su carta applicata su legno – Asta Arte Moderna e Contemporanea


Galleria Annunciata, Milano, come da etichetta sul retro;

Collezione privata, Firenze

Bibliografia:

Marino Marini, pittore, Erich Steingraber, Lorenzo Papi, Priuli & Verlucca editori, Ivrea, 1987, p. 33, n. 63;

Marino Marini, paintings and drawings, a cura di Franco Russoli, Toninelli Editore, Milano, 1963, p. 60;

Marino, pittore, a cura di Mario De Micheli, Carlo Pirovano, Electa, Milano, 1988, p. 57, n. 37;

Marino Marini. Paintings and Drawings, a cura di Franco Russoli, Harry N. Abrams, Inc. Publishers, New York; Thames and Hudson, London, 1964, tavola 9;

Marino Marini. Bilder und Zeichnungen, a cura di Franco Russoli, Verlag Gerd Hatje, Stuttgard, 1965, n. 23;

Marino Marini. Loeuvre complet, a cura di Patrick Waldberg, G. Di San Lazzaro, Herbert Read, Société Internationale d’Art XXe Siècle, Paris, 1970, p. 394, n. 27;

Maestri del nostro tempo, Galleria Cadario, Varese, 1973;

Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2017, catalogo della mostra Tornabuoni Arte, Firenze, 2016, p. 173;

Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2024, catalogo della mostra Tornabuoni Arte, Firenze, 2023, p. 150

Esposizioni:

Marino Marini, Toninelli Arte Moderna, Milano, novembre 1963 – gennaio 1964 (n. 23);

Marino Marini als Maler. Gemalde und Zeichnungen, Gunther Franke, Monaco, aprile – maggio 1964. (n. 1);

Marino Marini als schilder, Museum Boymans van Beumingen, Rotterdam, novembre – dicembre 1964. (n. 2);

Marino Marini als schlder, Koninklijk Museum voor Schone Kunsten, Anversa, febbraio – aprile 1965. (n. 2);

Marino Marini. Graphics and related works, Museum of Art, Philadelphia, dicembre 1965 – gennaio 1966. (n. 6);

Marino Marini als Maler und Graphiker, Kunsthalle, Darmstadt, maggio – luglio 1966; 

Frankische Galerie am Marientor, Norimberga, settembre – ottobre 1966; Pfalzgalerie Kaiserslautern in Verbindung mit der Vereinigung Pfalzer Kunstfreunde, Kaiserslautern, ottobre – novembre 1966. (n. 6);

Marino Marini. Mitografia, Galleria Dello Scudo, Verona

Fotografia dell’opera autenticata da Marina Marini, moglie dell’artista, in data 15 marzo 1985

Marino Marini (Pistoia, 1901 – Viareggio, 1980) è stato uno tra i più importanti artisti italiani del Novecento. Tra i soggetti più ricorrenti all’interno della sua produzione scultorea e pittorica: cavalli, cavalieri, ma anche personaggi del mondo del circo e del teatro.

In contrapposizione all’orrore della guerra, l’esplorazione del nudo femminile diventa per Marini un tema ricorrente a cui si dedica intensamente tra il 1935 e il 1950. Partendo dalla figura della “Pomona”, antica dea dell’abbondanza e simbolo di fecondità sia presso gli Etruschi e presso i Romani, l’artista produce numerose varianti di questo soggetto, sia disegnate e dipinte, che scolpite. Ne è un perfetto esempio la tecnica mista su carta applicata su legno del 1942 qui proposta. Nell’immaginario dell’artista, Pomona è Madre Natura, figura mitica e archetipica che si presta alla perfezione a incarnare un ideale di mondo agreste sereno e idilliaco. Con questa serie, Marini trova la cifra ideale per l’espressione della sua poetica, volta a recuperare un profondo rapporto con la classicità mediterranea, in particolar modo italica e toscana.

«Le mie Pomone vivono di un mondo solare, di una poesia solare, di un’umanità piena, di un’abbondanza, di una grande sensualità. Rappresentano una stagione felice, che si rompe col tempo tragico della guerra. In tutte queste immagini la femminilità si arricchisce di tutti i suoi significati più remoti, più immanenti, più misteriosi: una specie di necessità ineluttabile, di staticità inamovibile, di fecondità primitiva e inconscia»

(Marino Marini in De Micheli 1999, cit. in M. Tamassia, in “Memorie dell’antico nell’arte del Novecento”, 2009).



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