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la Strategia Italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate


Giovanni Zorzoni, presidente Aiip

L’Associazione Italiana Internet Provider (AIIP) ha analizzato la “Strategia Italiana per le Realtà Virtuali e Aumentate 2025” approvata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD), evidenziando rilevanti criticità sia di metodo sia di merito.
AIIP sottolinea innanzitutto come la strategia, pur riconoscendo l’importanza delle reti digitali, contrasti con il principio europeo di neutralità tecnologica, insistendo in modo anacronistico sulla centralità del 5G. Secondo l’Associazione, il futuro delle tecnologie immersive può essere abilitato da molteplici soluzioni, come il Wi-Fi evoluto, le reti 4G potenziate, il Fixed Wireless Access e il futuro 6G, e non competa allo Stato di imporre una sola tecnologia a scapito della concorrenza e dell’innovazione.

Altro elemento critico riguarda le proiezioni economiche sovrastimate attribuite alla Realtà Aumentata. Le previsioni di un impatto economico compreso tra i 18,8 e i 25,7 miliardi di euro sono basate su uno studio commissionato da Meta al Politecnico di Milano, nell’ambito di un progetto europeo da 2,5 milioni di dollari, volto a valorizzare il potenziale del metaverso. In un mercato che negli ultimi anni ha visto un crollo delle vendite globali di dispositivi AR e VR, con investimenti miliardari senza ritorno (oltre 60 miliardi di dollari bruciati da Meta su Reality Labs), queste stime appaiono già smentite dalla realtà industriale e di mercato.

AIIP invita quindi il Governo a rivedere con urgenza le priorità strategiche e ad orientare le politiche pubbliche su obiettivi più concreti e realmente abilitanti per la competitività digitale del Paese. Il recente annuncio di nuovi voucher per la connettività FTTH residenziale e per i servizi cloud rappresenta un passo nella giusta direzione, da sempre sostenuto da AIIP come strumento strutturale e non emergenziale. Tuttavia, è fondamentale arricchire questa misura prevedendo una specifica estensione a favore delle PMI digital-divise, come certificato dalla recente indagine AGCOM, che evidenzia il persistente ritardo di connettività ad alta capacità nelle piccole e medie imprese italiane. La semplice riproposizione dei voucher residenziali, senza un piano mirato per le imprese, rischia di lasciare fuori una parte essenziale del tessuto produttivo nazionale.
Allo stesso tempo, è indispensabile accelerare il rinnovamento delle infrastrutture, incentivando lo switch-off delle reti obsolete come quelle in rame e wireless legacy, e sfruttando i voucher come leva di stimolo per l’adozione di tecnologie a banda ultra-larga realmente future proof.

AIIP ribadisce anche l’urgenza di assumere un chiaro posizionamento a livello europeo a favore della disponibilità dell’intero spettro dei 6 GHz per le reti wireless evolute, e di correggere il programma “Transizione 5.0” per includere finalmente anche gli operatori delle telecomunicazioni e del cloud tra i soggetti beneficiari, riconoscendo il ruolo determinante che essi svolgono nel rafforzare la competitività e la sostenibilità energetica della filiera digitale.

“È necessario abbandonare visioni tecnologicamente sbilanciate e proiezioni prive di reale aderenza al mercato”, dichiara Giovanni Zorzoni, presidente di AIIP. “Negli ultimi anni si è spesso assistito all’esaltazione di concetti come Metaverso, NFT, blockchain universale, ipertokenizzazione e Web3, presentati come rivoluzioni imminenti ma rivelatisi, nella maggior parte dei casi, fenomeni speculativi destinati a sgonfiarsi rapidamente. Oggi serve un cambio di approccio: occorre una strategia pragmatica, articolata su più direttrici, che punti su infrastrutture digitali solide, accesso a basso costo all’energia e reale neutralità tecnologica. In un contesto economico occidentale che mostra segnali di crescente instabilità, la concretezza non è più un’opzione, ma una necessità.”



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