Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, in occasione del Forum Piccola Industria Confindustria, ha dichiarato:
“L’energia è ormai un tema di competitività e di salvaguardia nazionale. Oggi ne siamo consapevoli anche per le scelte compiute in passato: ad esempio, quando decidemmo di non puntare sull’energia nucleare, a differenza di altri Paesi, abbiamo fatto una strada che oggi ci rende dipendenti dall’estero per l’approvvigionamento energetico. È quindi necessario trovare delle soluzioni. Una di queste è incentivare un mix energetico, che per noi è fondamentale. Inoltre, considerando i costi attuali rispetto ad altri Paesi europei, abbiamo bisogno di interventi concreti.
Tra le prime misure che abbiamo richiesto al Governo: Disaccoppiare il prezzo del gas da quello delle fonti rinnovabili giunte a fine vita, per ottenere un prezzo più sostenibile. Disaccoppiare una quota di energia idroelettrica, destinandola alle imprese a un prezzo calmierato. Attivare tramite il GSE contratti a lungo termine sull’energia, che ci permetterebbero di raggiungere un costo stimato attorno ai 65€/MWh. Un valore significativamente più basso rispetto ai 99€/MWh di aprile, che rappresenterebbe un importante sostegno per le imprese.
Agire subito è fondamentale, perché la competitività del Paese si gioca sempre di più sull’energia, sulla semplificazione burocratica e sulla capacità di attrarre investimenti.”
Cosa pensa del dialogo con gli Stati Uniti sui dazi?
“Mi auguro si riesca a trovare un equilibrio nei rapporti con gli Stati Uniti, che per noi rappresentano un mercato fondamentale: il secondo dopo l’Europa, con 65 miliardi di esportazioni e un surplus commerciale di 40 miliardi. Questo surplus rappresenta una componente importante dei 100 miliardi complessivi che l’Italia genera ogni anno a livello globale.
Penso si possa avviare un dialogo su tre grandi ambiti: Difesa, l’80% della spesa europea per la difesa è oggi rivolta verso gli Stati Uniti; Energia, continuiamo ad acquistare una quota importante di energia proprio dagli USA; big Tech, serve un accordo equilibrato che consenta a entrambe le parti di continuare a scambiare prodotti e servizi in modo equo, preservando un rapporto storico tra alleati.”
Il ruolo di Confindustria nella rappresentanza delle PMI in Europa?
“In Europa, Confindustria non si divide tra piccola, media o grande impresa, ma si presenta in modo unitario e compatto.
Stiamo lavorando insieme ad altre associazioni industriali europee – come Medef (Francia), BDI (Germania), e le associazioni di Polonia, Spagna, Repubblica Ceca e Portogallo – per cambiare la narrazione sull’industria.
È fondamentale rimettere al centro l’industria come pilastro dello sviluppo, consapevoli che essa si occupa del bene collettivo e del lavoro. E parlare di lavoro significa parlare delle persone.”
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