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Fondi solo al 5% dei colpiti: “Snellire le procedure”


Il giorno dopo le celebrazioni per il ricordo, a due anni dalla catastrofe del 16 maggio 2023 che sconvolse la città, i consiglieri comunali del Partito Democratico chiedono che non si spengano i riflettori sull’alluvione, perché “a due anni di distanza rimangono tanti problemi irrisolti”. La sensazione che hanno è che i tragici eventi, dopo due anni, abbiano perso importanza nell’attenzione dei media e dell’opinione pubblica nazionale. “Tuttavia gli effetti di quanto è accaduto sono ancora ben visibili sul nostro territorio – rimarcano i Dem –, sul sistema economico e produttivo e sulle persone che ne sono state vittime. Forlì è una comunità che rimane profondamente segnata dalle tracce del fango e che attende ancora molte delle risposte necessarie per tornare a guardare al futuro con serenità e fiducia”.

Riportano poi i dati che sono stati diffusi nei giorni scorsi riguardanti i ristori ricevuti dagli alluvionati: solo meno del 5% delle oltre 80.000 famiglie e imprese colpite hanno ricevuto i fondi promessi. “E’ quindi vitale una netta semplificazione delle procedure per le richieste – spiegano i consiglieri del Pd -, così come è necessario che il Governo intervenga sul massimale dei rimborsi per i beni mobili, ancora fissato a 6.000 euro, cifra chiaramente insufficiente in rapporto ai danni subiti. Ugualmente, per portare a termine gli impegni di un’adeguata messa in sicurezza del territorio e di un rafforzamento della tenuta idrogeologica, bisogna procedere con celerità allo sblocco del Piano straordinario e alla messa a disposizione delle risorse necessarie a realizzare gli interventi previsti”.

Spostano poi l’attenzione sull’amministrazione locale, chiedendo che la giunta approvi celermente il nuovo piano di protezione civile “cui deve seguire un attento impegno nell’applicazione delle sue disposizioni”, e sottolineando l’importanza di un puntuale monitoraggio dei lavori di ricostruzione finanziati con fondi Pnrr come quelli sul Parco Urbano. “Inoltre riteniamo necessario un salto di qualità negli investimenti per aumentare la resilienza della città e la sicurezza del territorio – concludono –, dal potenziamento della rete fognaria cittadina all’impiego di nuove tecnologie di costruzione per strade ed edifici per ridurre l’impermeabilizzazione del suolo e favorire una maggiore capacità di trattenimento delle acque. Su questi temi pensiamo che un primo segnale potrebbe venire dall’impiego di alcune risorse contenute in avanzo di bilancio”.

Matteo Bondi



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