Mediobanca: medie imprese, sfide “E” e “S” ancora aperte


«L’80,4% delle medie imprese ha avviato iniziative Esg soprattutto ambientali, spinte da obblighi normativi, reputazione e visione imprenditoriale». È uno dei principali messaggi sulla sostenibilità che emerge nel XXIV Rapporto sulle medie imprese industriali italiane e nel Report “Scenario competitivo, ESG e innovazione strategica per la creazione di valore nelle medie imprese industriali italiane” realizzati dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere.

Secondo la ricerca, dal punto di vista operativo, il 67,3% delle imprese è impegnato nella riduzione dell’uso di fonti fossili e nella transizione verso le rinnovabili, mentre il 39,4% mira a una gestione responsabile delle proprie catene di approvvigionamento e all’utilizzo di fornitori certificati. La misurazione delle emissioni di gas rimane invece una sfida aperta per la maggior parte delle medie imprese.

Quasi la metà delle imprese vede poi nella politica energetica europea un’opportunità per migliorare l’efficienza energetica, sebbene più di un terzo di esse dichiara di poter subire un impatto elevato dal rischio di transizione legato alla perdita di competitività, anche a causa del sovraccarico burocratico.

Nonostante il forte incremento occupazionale che ha interessato le medie imprese nel periodo 2014-2023, emerge una persistente difficoltà nel raggiungimento della parità di genere, con la presenza femminile che fatica a raggiungere il 25% del totale degli occupati. Anche il rinnovamento generazionale lascia a desiderare, con una percentuale di occupati under 30 pari al 18,3 per cento.

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