Catanzaro, una rete territoriale per la salute e la sicurezza sul lavoro


Firmato in prefettura un Patto di comunità che riunisce istituzioni, datori di lavoro, sindacati, associazioni ed enti di controllo

Costruire una rete territoriale solida per prevenire gli infortuni, promuovere la salute e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando al contempo la legalità: sono questi i contenuti e gli obiettivi del “Patto di comunità”, sottoscritto in prefettura a Catanzaro.

Il documento impegna istituzioni, enti di controllo, mondo del lavoro, associazioni di categoria, sindacati e università a un’azione comune per contrastare incidenti, lavoro irregolare e sfruttamento, attraverso formazione, controlli coordinati e una cultura diffusa della sicurezza.

Il Patto introduce un nuovo modello di prevenzione e contrasto agli infortuni, fondato su collaborazione interistituzionale, selezione e condivisione dei dati (compresi i cd.“mancati infortuni”), aggiornamento e percorsi formativi rivolti in particolare ai giovani e ai lavoratori stranieri.

Tra gli strumenti operativi previsti: incentivi per le imprese che investono in sicurezza, campagne di sensibilizzazione nei settori più interessati (industria, edilizia, agricoltura, servizi, artigianato), monitoraggio delle iniziative da parte di un Tavolo di coordinamento permanente presieduto dal prefetto, raccolta di informazioni da parte di un apposito Osservatorio di cui fanno parte i rappresentanti degli organi deputati ai controlli (Inail, Inps, Ispettorato Territoriale del lavoro e Azienda sanitaria provinciale- Asp).

«Il Patto di comunità – ha affermato il prefetto di Catanzaro Castrese de Rosa – risponde all’esigenza di riunire in una rete territoriale tutte le Istituzioni pubbliche e le espressioni associative del mondo del lavoro, datori di lavoro e sindacati, gli organi deputati ai controlli per far risaltare la centralità della persona umana e la sicurezza che non può mai rappresentare un costo ma semmai un investimento per le aziende».

Maggiori dettagli nella nota della prefettura.



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