Il 2025 doveva essere l’anno della digitalizzazione, “e invece è l’ennesimo ritorno alla carta, che evidenzia fragilità e profonda inadeguatezza del sistema”: la denuncia arriva da Ciro Fiore, segretario generale aggiunto del sindacato Cisl Scuola Emilia Centrale.
“In 24 ore – racconta – abbiamo dovuto informare gli interessati, arrenderci al blocco dell’algoritmo che gestisce le supplenze e armarci di fogli per dare risposte al personale Ata in attesa di conoscere il suo destino. Algoritmo in tilt anche per i docenti di inglese delle scuole secondarie, ed è caos sulle mini call, che non hanno risolto il guaio dei docenti di sostegno. Ecco l’immagine plastica di un fallimento annunciato, a pochi giorni dalla ripresa delle lezioni”.
A Reggio la “paralisi informatica” tocca prima di tutto 99 unità di personale Ata ancora ferme nelle procedure. “Numeri che fanno rabbrividire”, per Fiore, “se si considera l’incidenza su una provincia di queste dimensioni e le ricadute reali su lavoratori, scuole e famiglie”. La sola graduatoria rettificata per la classe di concorso AB25 (docenti di inglese per le scuole secondarie) ha coinvolto 179 aspiranti: le commissioni hanno valutato male i punteggi in graduatoria, il sindacato è intervenuto e ora le graduatorie sono state riformulate, “con il rischio però che altri ruoli già assegnati vadano a saltare”, sottolinea il segretario generale aggiunto di Cisl Scuola Emilia Centrale.
A questo si aggiunge il disastro delle cosiddette “mini call veloci”, che hanno interessato 39 docenti di sostegno: “Dovevano accelerare le supplenze, ma l’algoritmo non ha retto e l’Ufficio scolastico regionale ha cancellato tutto”, ha denunciato Fiore. Il risultato? Centinaia di docenti costretti a rifare le domande: “Promettevano efficienza – accusa Fiore – e hanno prodotto solo confusione. Intanto gli studenti rischiano di trovare la cattedra vuota. La scuola dovrebbe essere presidio di stabilità, invece oggi è un contenitore vuoto, privo del suo valore umano e professionale”.
Il sindacato cislino non usa giri di parole: la gestione nazionale “è fragile e inadeguata. Un apparato che avrebbe dovuto semplificare si è trasformato nell’ennesimo ostacolo. Gli uffici locali hanno dato la massima disponibilità, ma da Roma arrivano solo piattaforme bloccate e risposte tardive”.
I bollettini di nomina non escono e centinaia di lavoratori e lavoratrici in situazioni di precarietà conosceranno la sede del prossimo anno scolastico solo a ridosso dell’avvio delle lezioni, spesso con contratti spezzettati o su più plessi: “È una precarietà strutturale che mortifica professionalità e diritto allo studio, creando incertezza e tensione diffusa”, secondo Fiore, che assolve però l’Ufficio scolastico provinciale di Reggio: “Ha fatto il possibile. Centinaia di segnalazioni, ticket inviati per graduatorie invisibili e procedure inchiodate. Risultato: uffici lasciati soli, schiacciati tra scadenze e crescenti responsabilità”.
Nel frattempo l’assessora regionale all’istruzione dell’Emilia-Romagna Isabella Conti, quest’estate, ha rilanciato l’idea delle scuole come “presidio di legalità”, proponendo aperture anche pomeridiane. “Un progetto nobile”, secondo Cisl Emilia Centrale, ma che deve fare i conti con la realtà, fatta di caos organizzativo e carenze di personale che impediscono di garantire anche le funzioni ordinarie.
“Il personale, spinto dall’animo e dalla vocazione, è schiacciato dalla macchina amministrativa, costretto a colmare vuoti e inefficienze senza gli strumenti necessari”, ha ricordato Fiore: “L’apertura straordinaria può essere un progetto affrontabile solo quando questi problemi cronici saranno risolti, contiamo per questo sul pieno supporto dell’assessora”.
Ma per la Cisl Scuola reggiana “non è più accettabile che ogni settembre diventi sinonimo di emergenza. La giostra gira a vuoto, servirebbe un cronoprogramma nazionale che anticipi le scadenze. Invece ogni anno sembriamo costretti a rimettere indietro l’orologio di un mese. Senza una manutenzione seria, a fermarsi non sarà solo l’istruzione, sarà l’intero Paese”.
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